"Io non sono al vertice da anni". Botta e risposta tra Bonaccini e Franceschini

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, risponde alle accuse di Dario Franceschini: "Io ho lavorato al Nazareno per un anno, poi me ne sono andato"

"Io non sono al vertice da anni". Botta e risposta tra Bonaccini e Franceschini

La cocente sconfitta elettorale del 25 settembre scorso, i peggiori sondaggi della storia nonostante il ruolo di opposizione, le alleanze politiche sfaldate sia con i grillini sia con il duo Renzi-Calenda e, come se non bstasse, la nascita di un governo di centrodestra. Nessuna di queste sconfitte politiche appena elencate sembra impensierire i vertici del Pd. In vista del Congresso, il cosiddetto "dibattitto di idee" si è trasformato in una sorta di lotta senza quartiere tra capi corrente. L’ultimo scontro, in ordine cronologico, è quello tra Dario Franceschini e Stefano Bonaccini.

Il commento di Franceschini

Nella giornata di ieri l’ex ministro della Cultura aveva affidato alle colonne del Corriere della Sera un commento al veleno rivolto al governatore dell’Emilia Romagna. “La generazione mia e di Bonaccini ha guidato il partito ai vari livelli dal 2007 ad oggi e ora è giusto che lasci il passo”. Il monito lanciato a Stefano Bonaccini è facilmente riassumibile: farsi da parte e lasciare spazio alle nuove generazioni. Ovviamente il nome che Franceschini ha in mente è quello di Elly Schlein, collega di Bonaccini nella giunta regionale emiliano romagnola ma sfidante agguerrita nella corsa alla segreteria del partito. Ieri la riposta ufficiale di Stefano Bonaccini alle dichiarazioni del leader di Aria Dem non è arrivata. A dar manforte al governatore emiliano ci hanno pensato alcuni esponenti del Pd, suoi sostenitori. In primis Alessia Morani, che ha preso le parole di Franceschini e ha ironizzato: “Magari dare l’esempio facendo spazio, no?”. Bonaccini ottiene anche la difesa a spada tratta di Francesca Puglisi che ribadisce il suo sostegno in vista del Congresso e si scaglia contro Franceschini: “Bonaccini fa paura perché cambierà davvero la classe dirigente”.

L'irritazione di Bonaccini

Ma la reazione del governatore emiliano arriva questa mattina. Secondo quanto apprendiamo da un retroscena del Corriere della Sera, l’irritazione di Bonaccini per la sortita di Franceschini non sembra placarsi. “Io – ha sottolineato il presidente di regione –ho lavorato al Nazareno come responsabile enti locali per un annetto, poi me ne sono andato perché mi sono impegnato in Emilia Romagna, dove per due volte di seguito”. Bonaccini rivendica le sue scelte politiche, ci tiene a non essere assimilato alla classe dirigente che da più di un decennio governa il Pd nazionale e rimanda così al mittente le accuse di Franceschini. E lo ribadisce con forza: “C’è un gruppo dirigente che è stato sconfitto e che per la maggior parte è sempre lo stesso da anni”.

Ma il vero affondo contro l’ex ministro della Cultura non tarda ad arrivare e il riferimento a Franceschini da sottointeso diventa esplicito. “Niente di personale, ma vi pare normale che nessun dirigente nazionale di livello sia stato candidato in un collegio uninominale per andare a prendere i voti uno a uno?", si chiede con un pizzico di rabbia il presidente di regione alludendo al collega Franceschini, candidato capolista al Senato a Napoli.

Insomma, le

solite scintille tra capi corrente del Partito democratico, privo di contenuti e colmo di rivendicazioni personali. Il rischio di un dibatto congressuale autoreferenziale e sconnesso dalla realtà è alle porte.

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