Mezza Italia vuole uscire dall'euro

Secondo uno studio dell'Istituto Cattaneo, l'Italia è il Paese in cui sono aumentati di più i cittadini sfavorevoli all'euro. Sostieni il reportage Europa ribelle

Mezza Italia vuole uscire dall'euro

"L'Italia è il Paese europeo che più degli altri ha perso fiducia nell'euro". Dati dell’Eurobarometro alla mano uno studio dell’Istituto Cattaneo registra come nel corso degli ultimi sei anni si sia creata una spaccatura tra i paesi dell’Europa mediterranea e le altre nazioni dell’Eurozona.

"Nel 2007 - si legge in un comunicato dell’istituto di rilevazione bolognese - si dichiarava a favore dell’euro il 64% dei cittadini dei cosidetti Paesi del Sud, mentre oggi lo stesso dato è inferiore di sette punti percentuali". Insomma, il 43% degli italiani sarebbe pronto a dare l'addio alla moneta unica già domani. Non deve, quindi, stupirci se il voto di domanica potrebbe trasformarsi in un vero e proprio referendum sull'Unione europea e sulla sua moneta. Secondo il rapporto dell'Istituto Cattaneo, infatti, i cittadini della Francia, Grecia, Italia, Spagna e Portogallo hanno progressivamente perso fiducia nell’utilità della moneta unica. Ed è proprio in questi Paesi che i partiti e i movimenti euroscettici hanno preso sempre più piede. Dal Front National di Marine Le Pen ad Alba Dorata, dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo alla Lega Nord. Con un'infinità di divergenze e distinguo sono numerosissime e popolarissime le forze politiche che hanno messo all'interno del proprio programma elettorale l'addio all'euro.

In Italia il calo del credito verso la moneta unica è "ancora più netto e marcato" rispetto a tutti gli altri Paesi dell'Eurozona. Secondo l'istituto di rilevazione di Bologna, il divario tra italiani pro e contro l’euro è infatti diminuito di dieci punti dal 2007 a oggi. Si tratta della flessione più elevata tra tutti i Paesi dell’Eurozona. Al momento del debutto dell’euro, gli italiani che lo vedevano con favore erano il 76%, mentre oggi sono soltanto il 53%. Nel giro di poco più di un decennio l’Italia ha disperso una riserva di fiducia verso la moneta unica di ben 23 punti percentuali. "Di questa sfiducia - si legge nel report - alcuni partiti si sono impossessati nella campagna elettorale, ma questa pre-esisteva ai partiti e alla campagna elettorale".

Secondo gli analisti dell'Istituto Cattaneo, il grande valore emotivo della moneta per qualsiasi cittadino e il fatto che fosse cresciuta la sfiducia nei confronti dell’euro avrebbe spinto alcuni partiti come Lega nord, Cinque Stelle, Fratelli d'Italia e in parte Forza Italia, a "cavalcare questo tema e ad amplificarlo ulteriormente". Per questo, concludeo il sondaggio, "il fenomeno appare radicato nell’opinione pubblica, quindi ancor più preoccupante agli occhi di chi ha guardato all’Europa con speranza".

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