Nuova polemica a distanza tra Cecile Kyenge e il Carroccio. Dopo l'intervista con Lucia Annunziata, il ministro dell'Integrazione è finito nell'occhio del ciclone per le sue dichiarazioni "tenere" sulla poligamia. Dichiarazioni che la Kyenge non ha alcuna intenzione di ritrattare: "Sono nata in una famiglia poligamica, e non si rinnegano mai le proprie origini".
"Sono entrata da irregolare in Italia", ha raccontato il ministro a In mezz'ora ribadendo che il reato di immigrazione clandestina va abolito e annunciando che la legge sul diritto di cittadinanza e voto agli stranieri nati in Italia è in dirittura d’arrivo. "Crescere con tanti fratelli mi dà l’idea di vivere all’interno di una comunità - ha spiegato la Kyenge ai microfoni di Rai3 - facilita i rapporti con l’altra parte della società, al di fuori della famiglia". Se da una parte giustifica il padre "cattolico" dal momento che in alcuni stati la legge permette di sposare fino a quattro mogli, dall'altra sembra suggerire al Vaticano: "Questi sono Paesi dove religione e tradizione hanno imparato a convivere". Immediate le polemiche a cui questa mattina, a margine della cerimonia di Pesaro per il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli di immigrati nati in Italia, la Kyenge ha replicato duramente. Alla Lega Nord e a Forza Nuova, che l’hanno accusata di difendere la poligamia, il ministro non ha voluto rispondere: "Sono nata in una famiglia poligamica, e non si rinnegano mai le proprie origini. Ma questo non vuol dire condividere quell’idea".
"Spero che mia madre possa dare un sostegno alla cultura dell’integrazione perché questo è un bene per l'Italia", ha commentato Marisha Kyenge, la figlia ventunenne del ministro che ha preso parte a Pesaro, insieme a numerosi altri familiari del ministro, alla cerimonia di consegna degli attestati di cittadinanza onoraria. Marisha, che studia Cultura della Moda a Rimini, ha parlato anche delle contestazioni subite dalla madre: "È una donna forte, indifferente a questi attacchi, non si lascia toccare dalle contestazioni»". Anche a Persaro non sono certo mancate le contestazione della Lega Nord che ha organizzato un picchetto di protesta in piazza del Popolo. La manifestazione è stata comunque organizzata lontano dal Teatro Rossini, dove si trovava la Kyenge, per ragioni di ordine pubblico.
"L'unica opposizione al governo è stata letteralmente 'confinata' in un luogo lontano da quello richiesto - hanno denunciato i leghisti - per impedirle di manifestare il proprio dissenso alle proposte e dichiarazioni di un ministro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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