"I giovani di FdI? Ignoranti. Ma mi fa più paura l’odio a sinistra"

L’affondo dell’ex presidente della Comunità ebraica romana: “I silenzi di Schlein e Fratoianni sull’antisemitismo li vivo come un tradimento”

"I giovani di FdI? Ignoranti. Ma mi fa più paura l’odio a sinistra"
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I ragazzi di Gioventù Nazionale che si sono resi protagonisti di uscite deplorevoli sono degli ignoranti e non c’è molto da stupirsi, il vero problema – la vera paura – è legata all’odio a sinistra: così, senza troppi giri di parole, Riccardo Pacifici ai microfoni de La Stampa. L’ex presidente della Comunità ebraica romana, oggi vice presidente dell’European Jewish Association, non s’è detto sorpreso dall’atteggiamento nostalgico di una parte minoritaria dei gruppi giovanili della destra mostrato dall’inchiesta di Fanpage, ma ha tenuto a porre l’accento sulla ferma condanna dei vertici del partito di Giorgia Meloni: “Mi sorprenderebbe se non ci fosse stata una condanna della leadeship che invece è stata netta”.

La posizione di Fratelli d’Italia è chiara, limpida sul tema – la condanna è unanime – mentre si parla sempre troppo poco dell’antisemitismo a sinistra. Per Pacifici sarebbe utile cominciare a riflettere su questo, ricordando che Giorgio Napolitano definiva l’antisionismo come la forma moderna dell’antisemitismo. Nel mirino del vice presidente EJA finiscono i capi politici rossi, da Elly Schlein a Nicola Fratoianni: “Penso ai silenzi che ho avvertito dai leader della sinistra, per ovvi motivi elettorali, quando agli ebrei non è stata garantita l'incolumità nelle università, alle manifestazioni per la giornata contro la violenza alle donne o al Gay Pride". Per Pacifici è stato un vero e proprio tradimento, considerando l’incapacità di indignarsi da parte di alcuni politici che sono andati nella Striscia di Gaza senza aver mai chiesto la liberazione degli ostaggi.

C’è un tema che lega destra e sinistra secondo Pacifici, ossia l’ignoranza tra i giovani che sfocia nell’antisemitismo.

Tornando al caso di Fanpage, l’ex leader della Comunità ebraica capitolina – da padre – vorrebbe incontrare i genitori di quei ragazzi per capire come delle persone impegnate a livello sociale e politico possano arrivare a “utilizzare un gergo nostalgico inaccettabile che in Italia ed in Europa è considerato reato”. Una battuta anche su Ester Mieli, senatrice ebrea di FdI nonché sua ex portavoce: “Le ho espresso per messaggio la mia solidarietà”.

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