Da parte di Giorgia Meloni arriva il pugno duro alla luce dell'inchiesta di Fanpage. Il presidente del Consiglio da un lato ha usato termini inequivocabili per prendere le distanze e condannare i ragazzi di Gioventù Nazionale che si sono resi protagonisti di uscite deplorevoli; dall'altro si è scagliato duramente contro il modo di agire del giornale online.
Meloni, intervenuta a margine del Consiglio europeo, ha fatto sapere di aver già chiesto al partito di prendere provvedimenti. "Come ho detto tante volte e ribadisco, penso che chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici abbia sbagliato la propria casa", ha scandito a chiare lettere la leader di Fratelli d'Italia. Che ha bollato sentimenti di questo tipo come "incompatibili" con FdI, con la destra italiana e con la linea politica che è stata "chiaramente definita" nel corso di questi anni. A tal proposito ha lanciato un avvertimento chiaro: "Su questo non accetto che ci siano ambiguità". Anche perché - ha aggiunto il capo del governo - vicende e atteggiamenti del genere non fanno altro che servire un assist alle opposizioni, sempre pronte a fare le analisi del sangue: "Penso che queste persone, che non hanno capito dove si trovano, siano le migliori alleate di chi ci vuole male".
Allo stesso tempo Meloni non ha rinunciato a silurare Fanpage, che nelle ultime ore è finita al centro della discussione per la modalità con cui ha portato avanti l'inchiesta all'interno della galassia di Gioventù Nazionale. Il presidente del Consiglio ha aspramente criticato l'idea di "infiltrarsi nei partiti politici", sferrando un attacco nei confronti di quelli che ha definito metodi che in altri tempi "usavano i regimi". E su questo ha chiamato in causa anche il capo dello Stato Sergio Mattarella: "Nella storia della Repubblica italiana non si è mai ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e di riprenderne segretamente le riunioni. È consentito da oggi? Lo chiedo ai partiti politici, lo chiedo al presidente della Repubblica".
In sostanza il punto su cui si è focalizzata Meloni è la decisione di infiltrarsi in un partito politico, ritenuto tutt'altro che un mezzo giornalistico per realizzare un'inchiesta. Il capo del governo, considerando l'uso puntuale da parte dell'opposizione che ha cavalcato l'onda, ha parlato di "nuova frontiera dello scontro politico". E ha preso atto che "è possibile" infiltrarsi all'interno di un partito o di un'organizzazione sindacale per riprenderne "segretamente le riunioni" e poi pubblicarle in maniera discrezionale selezionando cosa mostrare.
Sui social è arrivata la replica di Francesco Cancellato, direttore responsabile di Fanpage: "Chiedere di tappare la bocca a un
giornale dall'alto della presidenza del consiglio è 'metodo da regime', non fare un'inchiesta sotto copertura. Non avrei mai pensato di scrivere una simile banalità, prima delle parole di Giorgia Meloni di ieri sera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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