Di fronte alle sue dichiarazioni indulgenti verso Hamas ("sono i nostri partigiani"), molti politici nostrani tacciono imbarazzati. Fingono di non conoscerlo. Ma Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese, è una figura nota alla sinistra di casa nostra, che in passato aveva contribuito alla sua visibilità. Già al centro di investigazioni, l'architetto pro-Palestina è accusato dall'intelligence israeliana di finanziare Hamas con i soldi raccolti ufficialmente per scopi umanitari. E proprio in virtù della sua attività "filantropica", Hannoun era riuscito ad avvicinare personalità di primo piano del progressismo italico, le quali non si erano fatte problemi a prestargli ascolto, nonostante circolassero già alcuni sospetti su di lui.
Nell'aprile 2017, ad esempio, l'associazione pro-Palestina guidata anche da Hannoun organizzò a Milano una festa a sostegno della causa di Gaza, alla quale - secondo quanto riporta Il Foglio - parteciparono anche i deputati Arturo Scotto (Mdp) e Manlio Di Stefano (M5s), poi futuro sottosegretario agli Esteri. Quest'ultimo, peraltro, fece discutere e non poco per alcune sue precedenti dichiarazioni rilasciate nel 2016 alla Stampa. "Hamas terrorista? Nascono come partito, hanno vinto libere elezioni", disse. Il 29 aprile 2018, sempre a Milano, le medesime associazioni organizzarono la XVI Conferenza dei Palestinesi d'Europa, tra i cui ospiti figuravano anche il politico Marco Furfaro e l'allora eurodeputato Elly Schlein. I due, si legge in un programma dell'epoca, erano invitati a parlare a un panel intitolato "Gerusalemme capitale della Palestina e le dichiarazioni di Trump".
Ma l'attività portata avanti da Hannoun con le sue associazioni ha ricevuto negli anni anche il sostegno di altri esponenti politici di sinistra, Pd e Cinque Stelle. Secondo quanto scrive Il Foglio, il 10 aprile 2019 l'allora capogruppo grillino della Commissione Esteri, Gianluca Ferrara, incontrò i rappresentanti dell'Associazione dei Palestinesi in Italia, tra cui il presidente Hannoun. Un dato che il presidente 5s Giuseppe Conte ha però minimizzato in una lunga lettera di risposta al quotidiano diretto da Claudio Cerasa. Secondo l'ex premier, Ferrara avrebbe semplicemente ricevuto rappresentanti di una "onlus". E del resto pare che l'obiettivo di quegli incontri fosse quello di parlare delle condizioni umanitarie in Palestina. Nulla di strano, insomma; tuttavia, l'architetto in quegli anni era già stato attenzionato da servizi segreti e autorità, senza però avere mai avuto ripercussioni penali.
Il Foglio ricorda ancora che nel tempo, come lui stesso ha documentato sui social, Hannoun ha incontrato i parlamentari Davide Tripiedi e Marco Bella (entrambi M5s), Matteo Orfini (Pd), Stefano Fassina (Sinistra Italiana). Nel maggio 2022, l'architetto incontrò anche l'ex presidente della Camera e deputato del Pd, Laura Boldrini. Tradendo un certo comprensibile fastidio, di recente quest'ultima ha tenuto a precisare: "Ho solo incontrato una persona che voleva parlare della situazione umanitaria in Cisgiordania. Non ho approfondito chi fosse". Viene però da chiedersi come mai in passato i suddetti esponenti della sinistra furono così distratti da ignorare le accuse e i sospetti rivolti già all'epoca verso le attività umanitarie dell'uomo.
Il 23 febbraio 2023 Hannoun, in qualità di presidente di "Europeans for Al Quds", intervennte alla Camera in una conferenza stampa per presentare con la sua associazione il "Rapporto sui diritti umani in Palestina". Accanto a lui, come si vede in una fotografia, la deputata M5s Stefania Ascari. Lo scorso anno, l'ex parlamentare pentastellato Alessandro Di Battista presenziò invece come ospite a un convegno organizzato a Milano dallo stesso architetto. Ora le dichiarazioni di quest'ultimo suscitano scandalo, soprattutto quando minimizza o nega le stragi dei terroristi di Hamas. "Hanno decapitato le teste di quaranta bambini? Poveri, poverini questi bambini... Questi terroristi hanno violentato le donne? Ma chi l'ha detto? Avete delle prove?".
Ma
l'imbarazzo riguarda innanzitutto la sinistra, che nel tempo con quegli incontri ha - più o meno consapevolmente - contribuito a legittimare una figura ritenuta da alcune intelligence internazionali a dir poco controversa.
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