"Chi è uscito fa una scelta, affari loro". Così Salvini liquida gli ex leghisti

Salvini interviene a proposito dei tre consiglieri lombardi che hanno lasciato la Lega. Intanto Fedriga e Zaia chiedono compattezza: "Dobbiamo evitare spaccature"

"Chi è uscito fa una scelta, affari loro". Così Salvini liquida gli ex leghisti

Matteo Salvini tira dritto e non accoglie la proposta di Umberto Bossi. Non ci sarà alcuna revoca del provvedimento di espulsione dalla Lega dei tre consiglieri lombardi che hanno deciso di lasciare il gruppo Lega Salvini Premier. Una presa di posizione in linea con quanto previsto nello statuto leghista. L'articolo 32 permette "l'espulsione dalla Lega per Salvini Premier e dalla articolazione territoriale regionale di riferimento per competenza territoriale" per chi aderisce a gruppi diversi da quelli indicati da Lega per Salvini premier. Nell'articolo dello statuto si fa riferimento a una "candidatura da parte del socio in una lista non autorizzata comprovata da documenti ufficiali o l'adesione a gruppi diversi da quelli indicati da Lega per Salvini Premier da parte di soci eletti alla carica di parlamentare, di europarlamentare e di consigliere, presidente di provincia e sindaco, comprovata da documenti ufficiali".

L'affondo di Salvini: "Sono fatti loro"

Nella giornata di ieri tre consiglieri lombardi della Lega Roberto Mura, Federico Lena ed Antonello Formenti, hanno deciso di lasciare il gruppo Lega Salvini Premier per approdare nel Comitato Nord, la corrente autonomista e nordista fondata da Umberto Bossi. La risposta è stata immediata: il gruppo regionale della Lega si è riunito e ha espulso i tre consiglieri. La reazione del protagonista, Matteo Salvini, mira ad abbassare i toni. “Chi è uscito dalla Lega ha fatto una scelta, e sono fatti loro”. Così il segretario della Lega ha messo la parola fine sulla questione dei tre consiglieri lombardi espulsi. Il segretario della Lega è ritornato sul tema a margine della visita di questa mattina al cantiere della Stazione Colosseo alla linea metro C della capitale.

Fedriga e Zaia chiedono compattezza

Le dichiarazioni dei governatori Massimiliano Fedriga e Luca Zaia sono all’insegna della compattezza. La pluralità di vedute interne al partito va rispettata ma l’obiettivo a lungo termine rimane lo stesso: “Rimanere uniti”. Il mantra, più volte ripetuto dai due presidenti di regione è il seguente: "Dobbiamo restare compatti”. “Io ho sempre operato e continuerò a operare nel mio piccolo per tenere unita la Lega”. Così, Fedriga interpellato da La Stampa, ha provato ad attenuare le divisioni. “Dentro la Lega si può discutere, però è importante che la Lega sia una e sia unita”. Fedriga non perde l’occasione di lanciare parole d’affetto al Senatùr: “Ho profondo rispetto per Umberto Bossi, penso che abbia molte cose da dire e che sia utile ascoltarlo”.

Il governatore del Veneto gli fa eco e intervenendo ad Agora su Raitre ribadisce: “Da soli magari si fa prima ma insieme facciamo molta più strada”. Zaia è intenzionato a rispettare la discussione interna al suo partito, ma allo stesso tempo, è preoccupato per l’eventuale nascita di un progetto politico alternativo. Idea, tra l’altro, che Umberto Bossi non ha mai preso in considerazione.

“A me fa piacere che Bossi e coloro che hanno istituito il Comitato del Nord abbiano preso le distanze – spiega Zaia – una cosa è il confronto, un’altra roba è un soggetto politico alternativo, che è insostenibile”.

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