"Totale sintonia Salvini-Zaia: squadra che vince non si cambia"

Dal consiglio federale del Carroccio arriva un segnale di forte unità tra il governatore del Veneto e il segretario Salvini

"Totale sintonia Salvini-Zaia: squadra che vince non si cambia"
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Pace fatta (o ascia di guerra sotterrata) in via Bellerio, dove nei giorni scorsi si erano registrati malumori sulla questione del numero dei mandati dei governatori. Come trapela dal Carroccio c'è "totale sintonia e condivisione degli obiettivi fra Matteo Salvini, Luca Zaia e l’intero consiglio federale". E nella nota del partito si legge inoltre che "il Veneto è un modello di buon governo apprezzato a livello nazionale e internazionale. Per la Lega, squadra che vince non si cambia". Vuol dire che la Lega intende andare avanti sostenendo con forza la conferma del proprio uomo anche alle prossime regionali? Oppure solo che rivendica la "casella Veneto"?

L’incontro si è svolto alla Camera e anche in collegamento via Zoom. Hanno partecipato, tra gli altri, il segretario Salvini, i vice segretari Davide Crippa, Claudio Durigon e Alberto Stefani oltre ai ministri Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli.

Negli scorsi giorni Salvini era finito sotto il fuoco incrociato di alleati e opposizioni per il tema del terzo mandato (e per il caos dei treni). All'ordine del giorno del consiglio federale, che si è svolto negli uffici della Camera, il tema del tesseramento, poi il dossier legato alle elezioni amministrative del 2025, con particolare riferimento alle regionali attese nell'anno, dal Veneto, alla Puglia, passando per Marche, Puglia, Toscana e Valle d'Aosta.

"Assolutamente sì". Con queste due parole il ministro leghista Giancarlo Giorgetti ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se la Lega sia al fianco del governatore veneto Zaia. Giorgetti l’ha detto uscendo dal consiglio federale del suo partito. E alla domanda sul fatto che ora bisogna trovare un accordo con gli alleati, Giorgetti ha sorriso dicendo: "Ma sì, si trova, si trova".

Assai meno diplomatico il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo: "La Lega, ovviamente, essendo un partito del territorio, si vuole tenere le regioni dove governa, il buon governo. È interesse della Meloni trovare una soluzione soddisfacente che faccia sì che gli alleati leali e collaborativi siano soddisfatti".

La patata bollente del terzo mandato era scoppiata pochi giorni fa con il "caso De Luca", con il Governo che ha deciso di impugnare la legge della Campania sul terzo mandato e di ricorrere alla Corte Costituzionale. La questione, però, al di là delle schermarglie destra-sinistra, era ed è trasversale.

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ad Agorà su Rai3 aveva detto che il suo partito è per tenere il limite dei due mandati: "La questione del numero dei mandati non è solo italiana. Negli Stati Uniti d'America, il limite ai mandati dei Presidenti è di due mandati, come anche in Francia. Quindi il tema della durata dei mandati delle persone che hanno un potere monocratico esiste in tutto il mondo occidentale. Noi siamo favorevoli al fatto che anche in Italia, per i sindaci delle grandi città, per i presidenti delle regioni, si mantenga la legge attuale, che non è contro Zaia o contro De Luca. È un principio che esiste in molte democrazie occidentali. Altro discorso è un consigliere regionale o comunale o un parlamentare che non governano una grande realtà. Poi la discussione sul candidato governatore in Veneto, se sarà di Fratelli d'Italia, della Lega o di Forza Italia, è fisiologica e avviene in tutte le elezioni e in tutte le coalizioni. Io ho una sola certezza: in Veneto la coalizione di centrodestra sarà vincente. Abbiamo un tale vantaggio sulla carta che mi posso permettere di dire che il candidato sarà comunque vincente, che sia di uno o dell'altro partito".

"Il centrodestra è e rimarrà compatto", assicura Giovanni Donzelli, responsabile nazionale di FdI, in un'intervista al Corriere della Sera. "Il tema del terzo mandato sarà affrontato a tempo debito, chiaro che non può essere che ogni regione si faccia la sua legge". Il candidato in Veneto? "Ne parleremo, ci confronteremo. Anche su eventuali nuove candidature.

Detto ciò, noi non abbiamo mai posto l’interesse del partito avanti a quello della coalizione. Ed è un fatto che mai ci sia stato un nostro candidato negli ultimi anni in una regione del Centro Nord e del Nord. Non sarebbe così assurdo se si individuasse una persona espressione di FdI".

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