È l'era dell'«homo domesticus» Nei lavori di casa parità vicina

L'immagine del maschio che non alza un dito? Un mito da sfatare. Ora dà una mano con figli e faccende, ma viene dato tutto per scontato

È l'era dell'«homo domesticus» Nei lavori di casa parità vicina

Da uomo a uomo: c'è una notizia che non si sa bene se prendere per bella o per brutta. Da una complessa ricerca congiunta Istat, Inps e Ministero del lavoro, risulta che il rapporto di lavoro domestico tra moglie e marito tende sempre più a riequilibrarsi. Cioè: attualmente le donne italiane lavorano in media, tra impiego esterno e casa, nove ore e nove minuti, mentre il loro compagno è occupato per otto ore e sei minuti. C'è un'ora a svantaggio delle signore, il che non costituisce certo novità clamorosa, perché da una vita ce la fanno notare e ce la fanno pesare. La vera notizia riguarda piuttosto l'evoluzione del confronto: solo vent'anni fa, la madre lavoratrice si sobbarcava mediamente cinque ore e quarantasette minuti di sole faccende casalinghe, contro un'ora e trentacinque del marito, mentre adesso siamo passati rispettivamente a cinque ore e dieci contro due ore e quattro minuti.
È ufficiale: ci stiamo progressivamente avvicinando. Ed è su questo che dovremmo ragionare: se sia una bella o una cattiva notizia per noialtri maschi. Certo si resta nel campo delle libere opinioni: ciascuno è libero di pensare che ci avviamo verso un radioso futuro di vera parità domestica, oppure che ci siamo impaludati in una drammatica condizione di resa.
Al di sopra delle opinioni, però, troneggia un dato inconfutabile: deve finire la leggenda che ci considera nullafacenti e smidollati dentro le mura di casa. Così piace alle nostre donne raccontarci in giro. Ma così non è più, e da un bel pezzo. Anche chi di noi non è finito sotto i raggi X dell'indagine sociale può orgogliosamente testimoniarlo: non è vero, non è per niente vero, non è più vero che in casa fa tutto lei.
Per spiegare meglio quanto intendiamo dire, se le nostre amabili compagne consentono, possiamo avanzare solo qualche semplice domanda. Così, in ordine sparso, senza rancore.
Chi va sul terrazzo a prendere l'acqua e la frutta quando fa freddo?
Chi deve portare l'immondo organico in cortile, chi deve portare la carta, la plastica, il vetro e l'indistinto nei rispettivi contenitori?
Chi deve scendere in cantina perchè lì ci sono topi e ragni, non vorrai che ci vada io?
Chi deve avvertirla che la sua automobile non ha più olio nel motore, liquido nell'impianto di raffreddamento, battistrada sui copertoni, e che buttando l'occhio sul libretto di manutenzione l'ultimo tagliando risale alla prima guerra mondiale?
Chi deve portarle la macchina a fare il tagliando?
Chi deve mettere in piedi l'albero di Natale e il presepe?
Chi deve aprire, montare, spiegare i giochi portati da Gesù Bambino alle creature?
Chi deve andare in banca?
Chi deve tenere i rapporti con l'Agenzia delle entrate?
Chi deve fare la coda all'Inps?
Chi deve dire alla signora delle pulizie che negli angoli ci sono sempre gomitoli di polvere?
Chi deve dire alla signora del piano di sopra che quando bagna le begonie ci allaga il bucato?
Chi deve chiamare l'amministratore condominiale perchè non accende mai il riscaldamento?
Chi deve tenere la contabilità dei risparmi, perchè noi mamme abbiamo altro per la testa ed è inutile che mi spieghi la differenza tra fondi, azioni e obbligazioni, perchè non ci capisco niente e nemmeno mi interessa?
Chi carica la macchina per partire?
Chi prende il colpo della strega per caricare la macchina?
Chi mette su la pasta perché io faccio tardi?
Chi scola la pasta perché io purtroppo ho fatto tardi?
Chi pulisce il filtro dell'aspirapolvere?
Chi va dall'avvocato?
Chi risponde al telefono perché fai almeno quello?
Chi porta il cane fuori?
Chi pulisce perché nessuno ha portato il cane fuori?
Chi cambia le lampadine?
Chi smonta i sifoni?
Chi fa l'allacciamento della lavastoviglie?
Chi si martella il pollice per appendere i quadri?
Chi studia il videoregistratore perché stasera danno i Cesaroni e non ho nemmeno il tempo di vederli dall'inizio?
Chi si alza la notte quando la creatura ha gli orecchioni, perché io mi sono già alzata tre volte ed è ora che muovi i glutei?
Il sospetto che la risposta a queste e a tante altre domande non venga minimamente presa in considerazione dagli studi sociali è forte. L'idea che il lavoro della donna sia necessario e fondamentale, mentre quello dell'uomo insulso e impalpabile, è assodata come un dogma.

Ma sarebbe ora di finirla. Nessuno vuole negare che la donna sia la regina della casa. Ma nessuno può nemmeno negare che l'uomo sia il suo maggiordomo, al giorno d'oggi. Poi ci vengano a dire se sia meglio essere regine o maggiordomi.

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