L'inviata Onu, i fan dell'invasione, il salario (minimo) di Landini: ecco il podio dei peggiori

L'"indipendente" Albanese spara a zero contro Israele. Fratoianni contro la "delocalizzazione" dei migranti in Albania. Landini chiede il salario minimo ma firma accordi sotto i 9 euro. Ecco i peggiori della settimana

L'inviata Onu, i fan dell'invasione, il salario (minimo) di Landini: ecco il podio dei peggiori
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Questa settimana apriamo il podio dei peggiori con una new entry assoluta: Francesca Albanese. Lavora alle Nazioni Unite come "relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967". Ovviamente si presenta come "esperto indipendente" ma poi, come sempre, c'è un "ma". Basta, infatti, andarsi a leggere certe sue dichiarazioni per farsi venire qualche dubbio legittimo. Giusto per citarvene un paio: "Israele occupa come una dittatura militare" e "L'occupazione dominante toglie fiato, linfa, opportunità e orizzonte ai palestinesi, sin da bambini". E poi c'è anche quel paragone assurdo con la carneficina dei jihadisti dell'Isis al Teatro Bataclan: "Ma vi immaginate se dopo la strage la Francia si fosse messa a bombardare interi quartieri, o il Belgio? No, ha effettuato indagini, retate e arresti e ha 'attaccato' una base militare di Isis a Raqqa, dove si programmavano gli attentati. Nessuna strage di migliaia di civili in risposta". Eppure lei si professa "indipendente" mentre accusa di "fare apologia di reato a reti unificate" chi in Italia inchioda i palestinesi alle loro colpe.

Al secondo posto troviamo, invece, la sinistra in delirio dopo l'accordo stretto dal premier Giorgia Meloni con Tirana. Ai talebani dell'accoglienza non è andata giù l'operazione di aprire due hotspot in Albania per gestire gli immigrati soccorsi dalle nostre navi. Nicola Fratoianni blatera di "delocalizzazione" (manco si trattasse di una fabbrica!). Il verde Angelo Bonelli, l'ex tuta blu Luca Casarini e il Giuseppi (Conte) nazionale la sparano ancora più grossa. "È una deportazione", urlano. Elly Schlein, senza più argomenti, dice che la Meloni viola tutto, diritto internazionale e Costituzione. Boom! Peccato che in Germania persino il cancelliere socialista Olaf Scholz stia andando in quella stessa direzione. Ma, dopotutto, questi sono gli stessi ultrà che si erano schierati contro il memorandum siglato con la Tunisia per fermare le partenze dal Nord Africa e contro il decreto del governo che disponeva l'apertura di nuovi Centri per il rimpatrio in Italia. Per certa gente i flussi non vanno fermati, le frontiere vanno tenute sempre aperte e i clandestini... beh, vanno tutti premiati con la cittadinanza facile!

Al primo posto abbiamo Maurizio Landini. Quello che boccia la manovra ancor prima di leggerla, quello che le proteste meglio farle di venerdì o lunedì per allungare il fine settimana (ben cinquantotto da venerdì 17 novembre a venerdì 1 dicembre!) ma soprattutto quello che la battaglia sul salario minimo la fa soltanto a parole. I "podisti" che non si perdono mai una copia del nostro Giornale avranno sicuramente letto del finimondo scoppiato all'interno del sindacato rosso: da una parte il capo supremo che cannoneggia sui 9 euro all'ora ma firma contratti ben al di sotto della soglia, dall'altra la sfilza di licenziamenti su cui nessuno vuole dire una parola.

Neppure davanti alla nostra inchiesta, Landini ha avuto il coraggio di prendere una posizione netta e, "incalzato" da Giovanni Floris DiMartedì, ha sfoggiato la migliore supercazzola dell'anno per svicolare. Intanto i suoi iscritti continuano a calare... un po' come gli elettori del Partito democratico.

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