Monti ha messo il loden all'estate

Sei italiani su 10 restano a casa. Federalberghi: "Dopo aver falcidiato la classe medio-bassa, la crisi sta colpendo il ceto medio". Gli italiani però continuano a viaggiare, all'estero

Monti ha messo il loden all'estate

Non ci sono turisti in Italia? Io ho un'impressione: che li affoghiamo in un mare di divieti. I dati diffusi da Federalberghi sui turisti nel Belpaese sono allarmanti e ansiogeni. La crisi morde e non si va neppure più in vacanza. Il sospetto c'era, ma il calo ha superato anche le più fosche aspettative. Ma siamo sicuri che tutto dipenda solo ed esclusivamente dal progressivo sgonfiamento del portafogli? Sì e no. L'inabissarsi delle prenotazioni negli alberghi nostrani non corrisponde a una totale desertificazione di autostrade, stazioni ferroviarie e scali aeroportuali. Ma allora dove vanno tutti questi italiani? Fuori, all'estero, in paesi meno costosi e più divertenti. Sì, proprio divertenti, perché al di là della crisi – e forse proprio in momenti di crisi – c'è bisogno di svagarsi. Oltre l'austerità bisogna riscoprire anche l'ilarità che, almeno per ora, non è un bene di lusso. L'Italia è una bellissima donna che ha deciso di appendere al chiodo della sobrietà tutta la sua carica sensuale. Ma il Loden, almeno in estate, dobbiamo togliercelo. E invece questa sembra proprio un'estate intabarrata nelle paure.

Invece il Belpaese è diventato un Tristepaese, una selva di divieti, la Patria dei signorno, un posto dove il divertimento sembra essere divenuto un reato. Vuoi fare il bagno di notte? In certe è spiagge è vietato. La sigaretta sotto l'ombrellone? Va spenta. Vuoi sdraiarti sulla battigia? Il bagnino ti prende a pedate. La movida notturna? Per carità (vedi gli utlimi giri di vite di Milano e Parma). Una serata in discoteca fino alle prime luci dell'alba? Molto difficile e a caro prezzo. L'Italia non è un Paese per turisti e ora se ne vedono le conseguenze. E alla fine i giovani, se si trovano mille euro in tasca, preferiscono andarsene a Ibiza, a Mykonos o in qualche località turistica dell'Adriatico. Ma sulle sponde croate o albanesi. In posti più frizzanti, insomma, mentre noi somigliamo sempre di più a un brodino tiepido.

Lo Stivale non dovrebbe diventare il paese dei Balocchi, ma non si possono nemmeno abbandonare i turisti in una tempesta di multe,

cavilli e divieti. Perché il turismo è denaro e il mercato delle vacanze un settore fondamentale dell'economia. Insomma, almeno d'estate, ci vorrebbe un po' meno montiana sobrietà, perché la crisi non è l'autunno della vita.

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