Il dibattito potrebbe essere: se la gente è ignorante, è meglio un leader ignorante? Va detto che sarebbe un dibattito discretamente ignorante, non ci piove, ma il dubbio mi è tornato in mente leggendo un’intervista a Maurizio Costanzo rilasciata ieri a Libero. Diceva: «Oggi non ci sono programmi giusti per fare crescere un presentatore... ci sono solo repliche, programmi di veline o reality, ma questo vale anche per la politica... Nel senso che, secondo me, il nuovo leader della sinistra oggi fa la terza media». La terza media: è anche troppo, in una certa ottica. Resta la superiorità culturale della sinistra. Silvio Berlusconi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 10 dicembre 2004, disse infatti così: «Se la Coca-Cola negli Usa deve mantenere il 30 per cento del mercato, deve fare il 30 per cento di pubblicità: be’, non ci sono sostanziali differenze per la scelta di un acquisto o del voto...
La media degli italiani è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco... È a loro che devo parlare». Inquietante? Se non altro per questa ragione: se il target di Berlusconi è in seconda media, che classe frequenta quello di Di Pietro?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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