L'uccello del Paradiso negli abiti di Balestra. Colore contro la crisi

Balestra annuncia una nuova linea di demi-couture, con il suo stile ma prezzi più bassi. Entro l'estate partirà da Miami una sfilata colossal negli Stati Uniti

Le piume colorate dell'uccello del Paradiso ispirano Renato Balestra, che presenta la sua nuova collezione sulla passerella di Alta Roma al Santo Spirito in Sassia.

«Ero stufo del nero, del grigio, del rigore - spiega lo stilista -, sentivo il bisogno di tornare al colore. Sono rimasto colpito dalle tonalità straordinarie di questo volatile della Nuova Guinea e ho trasferito quelle sfumature nei miei abiti di alta moda. In un momento di grigiore generale come questo, meglio reagire con il colore».
Sfilano 32 abiti perfettamente tagliati, ricamati, intarsiati, drappeggiati e dipinti in un caleidoscopio di verde giada, viola, mandarino, turchese, rosso fragola, arancio. Non manca certo il blu Balestra.

Le giacche avvitate dei tailleur sono in tessuto traforato a mano a motivi floreali e l'effetto finale è di pizzo macramè. In tinte accese sono le tute-pantalone in seta e un oblò si apre sulla schiena. Leggeri come ali di farfalla i modelli in chiffon, stampati a mano su disegno di Balestra, come un ventaglio di piume variopinte.
Per la gran sera, creazioni a sirena verde-giada, viola, e blu con tre bande di lamè oro zecchino. L'abito paradisea è blu notte, con cristalli swarovski variopinti. Protagonista è il modello lungo uccello del Paradiso, in chiffon stampato e drappeggiato sul seno, nei mille colori delle piume. La sposa è una candida ninfea, in varie sfumature di bianco esaltato da un fitto ricamo.

Balestra annuncia una nuova linea di demi-couture, con il suo stile ma prezzi più bassi. Entro l'estate partirà, poi, una sfilata colossal (150 capi e 50 modelle al seguito) che girerà gli Stati Uniti, cominciando da Miami in Florida.
La giornata delle sfilate romane si è aperta ieri con la buona prova del marchio «Esme vie», nata dal concorso per giovani talenti «Who's on next?». Poi gli abiti in cui tronfa il plissè di Nino Lettieri, le creazioni di Gianni Molaro e la collezione dedicata a Portofino di Giada Curti, presentata alla Residenza di Ripetta.

«L'ispirazione è arrivata così, per caso - racconta la giovane stilista-, ascoltavo Andrea Bocelli che cantava I Found my Love in Portofino, mi ha emozionata e ho immaginato una sfilata nella piazzetta del borgo, con quella luce limpida, quei colori, il profumo del mare. La mia collezione è così: calda ed avvolgente».
Per chiudere, la sfilata della libanese Mireille Dagher, per la terza volta a Roma con i suoi abiti di gusto cosmopolita e tocco orientale.

Originale l'ispirazione alla musica del palestinese Jamal Taslaq, che ha trasformato la passerella del Santo Spirito in Sassia in una tastiera di pianoforte.

Per lanciare la sua linea di prét à couture, dopo l'apertura a luglio della prima boutique dietro via Veneto, lo stilista fa sfilare sobri e ricercati modelli da giorno in bianco e nero con ricami di note e chiavi musicali,

giacchine avvitate, pantaloni affusolati e gonne corte.

Nella gran soirè si vede più forte l'ispirazione araba e l'amore per i decori: abiti in tessuti preziosi, tecniche di alta sartoria,giochi d'intarsi, ricami e drappeggi.

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