Un lunedì nero per i contribuenti e per le imprese. Gli italiani si accalcano in banca per pagare la seconda rata dell’Imu, mentre si prepara all'orizzonte una nuova stangata per le famiglie: la Tares, la tassa sui rifiuti e i servizi. Oggi scade, infatti, il termine per saldare l'imposta sulla seconda casa. Se, almeno per il 2013, non bisognerà sborsare l'Imu sulla prima casa, il vantaggio rispetto al 2012 rischia di essere azzerato dall’aumento della Tares che peserà, secondo i calcoli della Uil, 305 euro a famiglia con un aumento di circa 80 euro, pari al 35,4%.
L'Imu non è un capitolo chiuso. A dispetto delle (troppe) promesse del tandem Letta-Alfano, l'imposta sulla casa resta un cantiere aperto. E rischia di trasformarsi in un vero e proprio incubo già sull'iniziare del 2014. Se oggi si chiude la partita sul saldo sulle seconde case e sulle pertinenze sulla prima, nella legge di Stabilità (al vaglio della Camera) potrebbe arrivare un rinvio del pagamento della "mini-rata" dal 16 al 24 gennaio e scomparire a partire dal prossimo anno l’obbligo di pagamento per i fabbricati rurali dedicati ad uso strumentale. Così, mentre gli italiani tirano ancora una volta la cinghia, tornano a respirare le casse pubbliche che, a fine giornata, dovrebbero incassare oltre 16 miliardi di euro, frutto dei pagamenti dei proprietari di abitazioni di lusso, seconde e terze case, nonchè dei proprietari di prime abitazioni dotati di più di una pertinenza, sia essa garage, solaio o cantina. Pagheranno anche coloro che hanno concesso in uso abitazioni secondarie ai propri familiari. Nella somma complessiva arriveranno anche i pagamenti che verranno effettuati da chi deve saldare la tariffa rifiuti, comprensiva da quest’anno di una parte "servizi".
Come se non bastasse la stangata targata Imu, il combinato con la Tares fa tremare gli italiani. Secondo i calcoli della Uil, la tassa sui rifiuti e i servizi dovrebbe portare nelle casse pubbliche 9,9 miliardi di euro a fronte dei 7,6 miliardi di euro del 2012, con un incremento di 2,3 miliardi di euro (il 30,3%). Ad oggi 89 città sulle 90 che hanno già pubblicato le tariffe sui propri siti internet hanno deciso aumenti rispetto allo scorso anno, mentre soltanto a Varese la tassa è stata diminuita del 2,9%. "Se sommiamo gli aumenti della Tares con quelli delle addizionali comunali Irpef - avverte il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy - il rischio è, soprattutto per i lavoratori dipendenti e pensionati, non solo di non aver benefici dall'abolizione dell’Imu sulla prima casa ma anche di non avere il sollievo necessario dalle mini detrazioni Irpef stabilite in Legge di stabilità". Rispetto al mix fiscale di Imu e Tares la Cgia di Mestre ha calcolato aumenti del 10% della prima sui capannoni e della seconda per negozi (+34,5%) e ristoranti (+31%). "Rispetto a quando si pagava l’Ici, i proprietari di capannoni hanno subito nel 2012 un incremento medio del 100%, con punte che in molti casi hanno toccato il 154%", spiega il segretario Giuseppe Bortolussi.
"Il 2013 si chiude davvero male sul piano della tassazione immobiliare e il 2014 si aprirà ancora peggio, visto che la tassa sull'abitazione principale ritorna sotto altro nome, Tasi - ha commentato il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone - parte così l'attacco alle tredicesime degli italiani, alla loro fiducia, alla loro propensione al consumo". A gennaio altri 13 milioni di italiani dovranno, infatti, mettersi nuovamente in coda per saldare la "mini-rata". Il pagamento dal 16 gennaio potrebbe venire spostato al 24 gennaio, ma resta la certezza di una nuova, inesorabile stangata.
Una batosta che, nei giorni scorsi, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha attribuito all'esigenza di restare dentro ai vincoli imposti dall'Unione europea. "La scadenza del 16 gennaio - ha spiegato il titolare del Tesoro in Senato - è stata fissata il più tardi possibile compatibilmente con la necessità di contabilizzare le entrate nel 2013".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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