Ora il M5S s'inventa la giornata dell'ecospiritualità

Il M5S ritorna alle origini e propone l'istituzione della giornata della ecospiritualità. Alla Camera va in scena la critica alla società moderna e industriale

Ora il M5S s'inventa la giornata dell'ecospiritualità
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Il M5S ritorna alle origini e propone l'istituzione della giornata della ecospiritualità. L'idea, come si legge su HuffPost, è stata presentata oggi a Montecitorio dalla deputata Carmen Di Lauro, mentre l'altra autrice della proposta di legge, la sua collega Susanna Cherchi ha dato forfait all'ultimo.

La ricorrenza è prevista per il 16 aprile di ogni anno, data in cui lo scrittore esperto di sciamanesimo Giancarlo Barbadoro e la presidente della Ecospirituality Foundation Rosalba Nattero firmarono il manifesto dell’Ecospiritualità insieme ai capi tribù delle principali culture native. Per ecospiritualità si intende "un legame spirituale, animico, ma anche biologico, con l’esistente. La terra è un grande organismo vivente in cui tutti gli esseri senzienti giocano un ruolo ineludibile, siano essi uomini, animali, vegetali o rocce”, spiega Di Lauro dopo il breve saluto del vicecapogruppo Francesco Silvestri e alla presenza di Daniele Diaco, vicepresidente della commissione Ambiente di Roma Capitale. Secondo la pentastellata l'attuale ordine "antropocentrico”, che vede l'uomo al centro dell'universo, fa di tutto“per portare avanti disegni malvagi contro la natura” come gli allevamenti intensivi dove vi è un abuso di antibiotici che provocherà l'antibiotico-resistenza, una pratica che secondo l'Ocse nel 2050 farà più morti del cancro.“Bisognerebbe riconvertire l’intero settore zootecnico”, dice Di Lauro, fermamente convinta che dovrebbe tornare ad avere un rapporto simbiotico con la natura. “Del resto non ha vissuto il 90 per cento della sua permanenza sulla terra nella savana africana?”, si chiede la pentastellata amante di popoli come gli indiani d’America e dagli aborigeni australiani.“L’ecospiritualità è l’applicazione pratica dell’ecologia profonda, un approccio che vede il sistema complesso Terra come un’entità mentale, se si vuole anche cosciente, del quale noi siamo cellule", spiega Guido Dalla Casa, ex ingegnere elettrotecnico e dirigente dell’Enel, che oggi insegna ecologia profonda alla Scuola di filosofia orientale di Rimini. Che, poi, aggiunge: "In Italia è poco conosciuta, perché il mondo ufficiale tende a nasconderla, e si capisce, visto che teorizza che la nostra civiltà deve sparire. Ma si sono estinte già 5mila culture umane, non dovrebbe dare troppo dispiacere…”. Secondo Dalla Casa “siamo mammiferi" e "la nostra distanza dallo scimpanzè è minore di quella che divide la rana dalla raganella” ed è arrivato il momento di rinunciare alla civiltà industriale "anche se - sentenzia - mi rendo conto che farlo adesso non deve essere uno scherzo”. Tutto questo, infatti, comporta anche un cambiamento delle proprie abitudini alimentari. “Non basta essere vegetariani. Ormai è provato scientificamente che le piante hanno un loro sistema nervoso, una parte senziente. Pertanto quando uno si alimenta non deve mangiare queste parti”, dice Marco Pulieri è uno chef vegano, ricercatore della fondazione. Alcuni esempi: “Non le radici, sì i frutti maturi”. E le foglie? “Dipende. Se tagli un cespo di insalata ricresce, se lo sradichi non cresce più”. E, infine, i sassi, hanno un’anima? “Non lo possiamo escludere. Se si prende un cristallo si vedrà che ha delle fasi di vita, evolve e si riproduce”.

Poco importa che tutte queste teorie suscitino l'ironia di molti. "Bisogna stare al mondo coscienti che siamo tutti interconnessi. L’uomo non è il dominatore assoluto. Questo è il messaggio”, conclude Rosalba Nattero, presidente di Ecospirituality Foundation.

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