Marcia indietro del governo: no alla black list dei negozi che non emettono scontrino

Approvato al Senato un emendamento che fa saltare le liste selettive dei contribuenti "pizzicati" a non emettere gli scontrini o le ricevute fiscali

Marcia indietro del governo: no alla black list dei negozi che non emettono scontrino

Alla fine il governo ha fatto marcia indietro. Ed è arrivato lo stop alla formazione di liste selettive dei commercianti segnalati per non aver emesso gli scontrini. A Palazzo Madama le commissioni Bilancio e Finanze hanno approvato un emendamento dell'esecutivo che ha riformulato una proposta di modifica firmata dal senatore del Pdl, Gilberto Pichetto Fratin. Il ministro per i Rapporti con il parlamento Piero Giarda ha fatto sapere che venerdì prossimo il Consiglio dei Ministri esaminerà la delega fiscale.

L'emendamento approvato oggi fa saltare le "liste selettive" dei contribuenti - in particolar modo i commercianti - "pizzicati" a non emettere gli scontrini o le ricevute fiscali e sui quali l’Agenzia delle Entrate poteva pianificare accertamenti. La norma, che era contenuta nel dl, era stato presentato dal pdl Pichetto Fratin e poi, secondo quanto si apprende, è stato riformulato dal governo. Via, dunque, le black list (liste selettive, ndr).

A questo punto la norma prevede che, nell’ambito dell’attività di pianificazione degli accertamenti, le agenzie fiscali e le Fiamme Gialle dovranno tenere conto "anche delle segnalazioni non anonime di violazioni tributarie, incluse quelle relative dell’obbligo di emissione della ricevuta o dello scontrino fiscale ovvero del documento certificativo dei corrispettivi".

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