Lui preferisce non chiamarlo Aventino, ma nella sostanza (politica) di quello si tratta. Dopo i prossimi due adempimenti parlamentari, ovvero la legge di stabilità e la legge elettorale, la Lega intende ritirare le sue delegazioni da Camera e Senato: lo ha detto Roberto Maroni dal palco della manifestazione contro il governo Monti a Bologna. "Dopo questi due provvedimenti, proporrò alla segreteria federale di ritirare le proprie delegazioni da Camera e Senato" ha detto il segretario del Carroccio. Secondo Maroni "non è l’Aventino, non ci interessa, è la nuova fase di quella che Bossi tanto anni fa chiamava progetto egemonico della Lega".
"Monti? Prima se ne va meglio è"
"Il governo Monti prima se ne va a casa e meglio è- tuona Maroni -. Ha messo in difficoltà le famiglie, portato le imprese a chiudere, ha tagliato i fondi ai comuni e ha attaccato il mondo delle autonomie".
Sciopero fiscale e dimissioni di massa
"Il 24 novembre - annuncia il leader del Carroccio - vicino a Brescia organizzeremo una grande assemblea alla quale invito tutti i sindaci e amministratori, non solo della Lega, per un grande fronte contro il patto di stabilità, azioni concrete che potranno arrivare anche allo sciopero fiscale e alle dimissioni di massa: facciamo sul serio".
Lombardia, verso la candidatura Maroni
Altro capitolo spinoso, la candidatura per le elezioni regionali in Lombardia. Maroni mette le mani avanti: "Se domani il Consiglio federale mi chiederà di candidarmi alla presidenza della Lombardia, io dirò di sì". "Per me è un orgoglio.
Io convinto federalista, penso che non ci sia niente di più importante che governare la propria terra". Scontato che l'organo di governo del Carroccio chiederà al proprio leader di presentarsi per il Pirellone. Questo, ovviamente, dividerà il fronte del centrodestra.
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