Collegato via Skype da Dubai, Amedeo Matacena ha parlato questa mattina all'Ansa. "Contro di me c'è stato un complotto-vendetta - ha denunciato l'ex parlamentare -. Tutti coloro che mi hanno colpito hanno avuto delle gratifiche e avanzamenti di carriera all'interno del loro sistema di lavoro".
Matacena ha ricordato all'agenzia stampa la sua attività nel periodo da parlamentare, quando si interessò "del 'palazzo dei veleni' di Reggio Calabria facendo numerose interrogazioni su comportamenti di magistrati, su problemi di pagamenti di pentiti in nero, su riscatti per sequestri pagati con i soldi dello Stato". Ha anche sostenuto che "evidentemente questo interessamento non è stato gradito".
L'ex parlamentare, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, ha sostenuto che, dopo l'annullamento della sua assoluzione in Cassazione, "i miei avvocati ed il mio vecchio segretario politico videro un magistrato a me ben noto che era nell'ufficio del presidente della cassazione che mi avrebbe giudicato e che avrebbe annullato la sentenza".
Nel giudizio di secondo grado, ha aggiunto Matacena, "venne cambiato il giudice. Inizialmente c'era un magistrato molto garantista e venne sostituito con un giudice di Magistratura democratica che mi ha condannato. Tutto questo mi rende perplesso sulla vicenda della mia condanna".
"È singolare che si lamenti del fatto che i suoi legali avrebbero visto un magistrato nell'ufficio del Primo presidente - hanno risposto fonti della Cassazione all'Ansa -. Chi mai dovrebbe esserci nell'ufficio del Primo presidente se non dei magistrati? E' una cosa perfettamente normale". Le parole di Matacena sono state definite "farneticazioni di una persona disperata".
538em;">L'ex parlamentare ha anche detto che era normale che la moglie chiedesse aiuto a Claudio Scajola, "un amico che ha grandi esperienze", in cui la donna, Chiara Rizzo, vedrebbe "una figura paterna". I rapporti tra Matacena e l'ex ministro, "nati nel 1994 quando fui eletto per la prima volta al Parlamento con Forza Italia, si sono rafforzati con il nostro trasferimento a Montecarlo".
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