"Meloni e Bignami a morte". Le minacce degli anarchici

Le minacce di morte su un muro in provincia di Bologna. Bignami: "Questi rivoluzionari in pantofole non mi spaventano"

"Meloni e Bignami a morte". Le minacce degli anarchici
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Non si placa l'ondata di odio e livore contro gli esponenti del governo di centrodestra. Sono ormai all'ordine del giorno insulti e uscite che vanno oltre la legittima critica politica, sconfinando invece nella volgarità o negli attacchi sul piano personale e nei casi peggiori anche nelle intimidazioni. Si inseriscono proprio in questo quadro le minacce rivolte a Giorgia Meloni e a Galeazzo Bignami, destinatari di scritte apparse su un muro in provincia di Bologna.

Le scritte sono state segnalate su una parete laterale di un edificio di Riale, frazione del comune di Zola Predosa in provincia del capoluogo dell'Emilia-Romagna. Due frasi, a doppia firma, che sono state tracciate con una bomboletta a vernice rossa. Le frasi non lasciano spazio a libere interpretazioni: "Bignami Meloni a morte", "Bignami ebreo". Il tutto distinto dal classico contrassegno del movimento anarchico con la lettera A cerchiata. Il simbolo è stato ripetuto anche nella frase minacciosa all'indirizzo del presidente del Consiglio e del viceministro delle Infrastrutture.

A segnalare le scritte è stato Claudio Rabbi, ex consigliere provinciale della Lega, che tempestivamente si è rivolto direttamente al sindaco; nel giro di pochi minuti una pattuglia della polizia locale e i carabinieri della stazione di Zola si sono recati sul posto. Le scritte sono state coperte con pennello e vernice a tempera. Rabbi, percorrendo la strada che costeggia il parcheggio del centro sociale Falcone, è arrivato nel vicoletto che porta sulla strada principale e ha visto le scritte.

Il tutto è stato segnalato alle forze dell'ordine; nelle prossime ore bisognerà fare luce sull'episodio nel tentativo di risalire al colpevole delle frasi di cui al momento è nota solamente la generica attribuzione della A cerchiata che rimanda allo stampo anarchico. Per Rabbi "è chiaro che in zona opera una cellula o un circolo", visto che già in passato erano stati sparsi dei volantini con la medesima firma e - come se non bastasse - nei pressi dell'edicola era comparsa una scritta contro la polizia.

In mattinata è arrivata la reazione di Galeazzo Bignami, che ha affidato ai suoi profili social la risposta alla minaccia ricevuta: "Ma secondo voi dovrei spaventarmi per questi rivoluzionari in pantofole? Le loro minacce riprovano che stiamo lavorando bene! Forza". Il viceministro delle Infrastrutture ha inoltre allegato la foto che testimonia la scritta apparsa sul muro del borgo in provincia di Bologna.

"Devo dire che ci sono rimasto male, malissimo. Ho pensato subito che si trattava di una cosa grave", è il commento di Rabbi riportato da Il Resto del Carlino. Non sono tardati ad arrivare messaggi di solidarietà per l'accaduto.

Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia, ha espresso la sua vicinanza al presidente Meloni e al viceministro Donzelli: "Avanti così. Non ci spaventano".

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