Pubblicità regresso. Se l'intento era quello di reclamizzare la presunta bontà della direttiva Ue sulle case green, Danilo Toninelli ha scelto il modo meno accattivante per farlo. In un video postato sui social, l'ex ministro dei trasporti pentastellato ha infatti accostato la nuova normativa europea al superbonus grillino. Ovvero, alla sciagurata iniziativa che ha creato voragini nelle casse pubbliche e consentito a molti furbetti di operare "truffe tra le più grandi che la nostra Repubblica abbia mai visto" (come disse il ministro dell'economia del governo Draghi, Daniele Franco). Secondo Toninelli, invece, quel pacchetto di misure fu portentoso. E ora l'Unione Europea starebbe andando proprio nella medesima direzione.
"Figata pazzesca la direttiva europea sulle case green. Tra l'altro, è la stessa roba del superbonus 110% che avevamo fatto in Italia noi grillini, brutti e cattivi, e che la Meloni e Salvini hanno cancellato", ha affermato l'ex ministro dei Trasporti del primo governo Conte. "La nuova direttiva europea case green non vi ricorda il superbonus?", ha rincarato l'ex parlamentare sui social. Tutto compiaciuto per il via libera dell'Europarlamento alle eco-imposizioni sul settore immobiliare, Toninelli ha quindi aggiunto: "Sapete cosa dice la direttiva? Che ogni Stato membro deve mettere i pannelli fotovoltaici sopra gli edifici pubblici e smettere di dare incentivi alla produzione di caldaie obsolete che usano fonti fossili, di incentivare la ristrutturazione di abitazioni che siano così meno energivore e inquinino di meno. Tutte cose a vantaggio delle piccole e medie imprese nazionali e dei cittadini".
Ora, che le misure richieste da Bruxelles siano vantaggiose per le imprese e i cittadini è tutto da vedere. Anche perché, per adeguarsi ai nuovi parametri green dell'Europa, saranno le stesse famiglie italiane a dover mettere mano al portafoglio. Secondo uno studio realizzato dal Sole24 Ore, ogni nucleo famigliare potrebbe arrivare a spendere da 20 a 55mila euro per la casa ecosostenibile. Per non parlare poi delle preoccupazioni degli esperti legate alle svalutazioni vertiginose che rischiano di subire gli edifici più datati. Lo stesso accostamento tra la direttiva green e il superbonus, poi, è da incubo, visti gli effetti prodotti dalla norma grillina sulle nostre finanze.
"Sapete qual è la conferma della bontà della direttiva green e del superbonus? Dal 2021 al 2023, quand'era in vita il superbonus, l'Italia è cresciuta più di tutti i Paesi europei", ha invece esultato ancora Toninelli, dimenticando però di citare i numerosi effetti negativi prodotti dagli incentivi a pioggia voluti dai Cinque Stelle. Qualche esempio? Il buco da 160 miliardi nel bilancio dello Stato, le 11mila "aziende fantasma" e le truffe stimate per decine di miliardi, solo per citare alcuni dati riportati nel febbraio dal premier Giorgia Meloni al Tg2 Post. A contestare il superbonus era stato però anche Mario Draghi, che non aveva nascosto la propria contrarietà alla norma, evidenziando pure la problematica degli scarsi controlli che avevano accompagnato le erogazioni dei bonus.
"Si è voluto costruire un sistema che prevedeva pochissimi controlli.
Alcuni di quelli che più tuonano, dicendo che le frodi non contano e che bisogna andare avanti, sono quelli che hanno scritto questa legge", aveva bacchettato l'ex premier. La celebrazione postuma di quel provvedimento è quantomeno dissonante, oggi più di ieri.
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