Nei primi giorni di agosto, le forze della Polizia di Stato hanno sgomberato un immobile occupato dal centro sociale Casa Loca a Milano. Lo stabile di viale Sarca 183, reclamato dalla proprietà, era stato liberato dalle forze dell'ordine d'estate per evitare scontri con gli occupanti, in modo tale che tutto si svolgesse nella massima tranquillità. A distanza di poco più di un mese, però, le stesse realtà hanno occupato lo stesso stabile, rivendicando l'azione sui social.
Lo sgombero d'agosto non piacque ai Verdi di Milano, che hanno criticato questa scelta perché "fa rabbia constatare come si sia aspettato agosto per procedere, con la città e il quartiere svuotato da attivisti, studenti della vicina università e semplici cittadini che normalmente abitano e attraversano lo spazio". Dichiarazioni che fecero sobbalzare i sindacati di polizia. Pasquale Griesi, segretario per la Lombardia e coordinatore nazionale reparti mobili del sindacato FSP della Polizia di Stato difese la scelta di sgomberare in agosto perché, disse, "noi preferiamo che si continui così, questa è la strada giusta, gli scontri vanno evitati, si riesce sempre a strumentalizzarli. Un'altra domanda lecita viene spontanea, chi e perché gradisce gli scontri e la tensione con le forze dell'ordine?".
Tuttavia, il lavoro fatto dalla Polizia di Stato è stato vanificato dalla nuova occupazione. Il 6 agosto, scrivono, "un enorme dispiegamento di polizia riconsegna al vuoto della rendita uno dei cuori pulsanti della città ribelle". L'occupazione è arrivata a seguito dell'incendio nel dormitorio di via Fracastoro di Milano, anche questo abusivo e occupato irregolarmente, dove trovavano posto migranti irregolari che erano già stati sgomberati da via Esterle e via Iglesias. "Oltre 80 persone che vi abitavano rimangono in mezzo a una strada. Anche la palazzina di Fracastoro era uno spazio liberato per rispondere all’emergenza abitativa", scrivono nella loro rivendicazione. "Riapre Casa Loca, perché torni ad essere casa di chi non ce l’ha, perché sia sottratta ancora una volta al vuoto dei palazzinari per essere riconsegnata a chi questa città la abita", concludono.
L'usurpazione della proprietà privata è una delle basi dei movimenti di ispirazione anarchica e socialista, come dimostrano le tante occupazioni che si susseguono a Milano, ma non solo, a opera dei centri sociali. "Siamo alla follia totale. Da una parte uno stabile occupato abusivamente che viene liberato e successivamente rioccupato. Dall'altra un centro sociale che mette al suo interno delle persone che non hanno diritto di rimanere nel nostro Paese, perché sono clandestini che hanno fatto bruciare un palazzo all'interno di un quartiere", dice a il Giornale Samuele Piscina, consigliere comunale, capogruppo della Lega della Città Metropolitana di Milano e segretario provinciale.
"Questa è la sintesi di quanto è stato permesso, fatto passare come un messaggio positivo dal sindaco Sala. Una città dove tutto è permesso. Ma nello stesso momento auspico che non durino molto all'interno e che ci sia un intervento della questura e della prefettura per il ripristino della legalità. Non bisogna più lasciare spazio alle follie ideologiche della sinistra.
Dobbiamo ripristinare una legalità che Milano ha perso ed è la conseguenza dei dati che continuiamo a vedere", ha concluso Piscina. Il riferimento è ai recenti dati de il Sole 24 ore, secondo i quali Milano di è confermata come città più insicura d'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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