Minacce di morte alla Meloni alla figlia Ginevra: indagato 45enne

La Digos ha eseguito una perquisizione personale, domiciliare e informatica nei confronti del soggetto, indagato per oltraggio e minaccia

Minacce di morte alla Meloni alla figlia Ginevra: indagato 45enne

Minacce gravi nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della figlia Ginevra: nei confronti di un italiano di 45enne è scattata una denuncia.

Non si ferma l'odio contro il premier, specie da parte di coloro che non accettano le limitazioni imposte dall'attuale esecutivo al reddito di cittadinanza, misura tutta grillina che nel tempo ha dimostrato di avere tante, troppe lacune.

L'odio nei post

Numerosi i post lasciati sui social dal furioso 45enne, che evidentemente non accettava le modifiche apportate al sussidio. Secondo quanto riferiscono gli inquirenti, si va dai messaggi offensivi, già deplorevoli, fino alle vere e proprie minacce di morte. Non solo nei confronti del presidente del Consiglio Meloni, ma anche della figlia, una bambina.

Secondo quanto dichiarato in una nota dal procuratore della Repubblica Raffaele Cantone, il 45enne, un siciliano residente a Perugia, non solo scriveva sui social frasi ingiuriose e offensive, ma sarebbe addirittura arrivato a condividere il post di un altro soggetto che tempo prima aveva minacciato di morte il premier e la figlia proprio per le annunciate modifiche al reddito di cittadinanza.

Le indagini e i provvedimenti

Gli inquirenti sono arrivati al 45enne grazie a un accurato lavoro di monitoraggio effettuato dagli uomini della Polizia Postale di Perugia e della Digos. L'account è stato identificato ed è stato possibile risalire all'identità dell'individuo. A quanto pare non è la prima volta che l'uomo affidava al web messaggi minacciosi indirizzati a esponenti politici.

Su disposizione della procura della Repubblica, gli agenti della Digos hanno effettuato un sopralluogo presso l'abitazione del 45enne, provvedendo a eseguire una perquisizione personale, domiciliare e informatica. Un attento esame dei dispositivi dell'uomo ha portato alla scoperta di ulteriori post indirizzati anche ad altri parlamentari. Messaggi che, si legge nella nota della Procura, avevano un inequivocabile contenuto minatorio.

Gli agenti hanno sequestrato tutte le apparecchiature, che saranno analizzate con maggior attenzione in un secondo momento.

L'uomo, ora indagato per i reati di oltraggio e minaccia nei confronti del presidente del Consiglio dei Ministri, è stato denunciato a piede libero.

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