"Mobilitazione permanente". L'armata rossa contro il governo

I sindacati invocano la piazza e l'opposizione risponde presente. La segretaria dem assicura: "Saremo al loro fianco". Il leader pentastellato rilancia: "A giugno una nostra manifestazione"

"Mobilitazione permanente". L'armata rossa contro il governo

Opposizione a prescindere e mobilitazione permanente. Le urla dei sindacati contro le misure del governo sul lavoro mettono d’accordo tutta la galassia rossa. Pd, Movimento 5stelle e Sinistra si uniscono e alle manifestazioni della triplice. Elly Schlein e Giuseppe Conte, divisi su tutto, tornano alleati per una primavera di mobilitazioni, fianco a fianco con Cgil, Cisl e Uil. L’obiettivo è duplice: attaccare l’esecutivo Meloni a prescindere e recuperare il contatto con le piazze, le fasce più deboli e i lavoratori con redditi medio-bassi.

La strategia dell'opposizione

Scendere in piazza, ormai, è diventato il riflesso naturale di un’opposizione che è minoranza sia in Parlamento che nel Paese. Ad ogni provvedimento del governo corrisponde una mobilitazione nelle principali piazze italiane. Le immense divisioni politiche tra le varie anime delle opposizioni lasciano il posto alla politica urlata. Una strategia volta a esasperare il clima, difendere alcune bandierine ideologiche e riconquistare il contatto con le fasce più deboli. Nessuna alleanza strutturale all’orizzonte, sia ben chiaro. L’accozzaglia giallo-rossa si unisce alle proteste dei sindacati ma sullo sfondo rimangono le divergenze: politica estera, guerra in Ucraina, termovalorizzatore e molto altro ancora.

La mobilitazione dei sindacati

Alcune date di protesta e di lotta, sia contro le destre sia contro il decreto lavoro, sono già fissate sul calendario della sinistra. Cgil, Cisl e Uil hanno già convocato tre manifestazioni “interregionali”: sabato prossimo a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli. Maurizio Landini, segretario della Cgil, “non esclude” lo sciopero generale, una mobilitazione nazionale contro il governo da tenere a giugno.

Insomma, si prevede una primavera di proteste guidate dal carrozzone di sinistra. Sindacati, dem e grillini, tutti uniti nelle piazze per protestare contro il decreto lavoro varato il primo maggio dal consiglio dei ministri. Poco importa se una delle principali misure adottate dal governo favorisce i lavoratori con redditi medio-bassi. Il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, infatti, si inserisce in un quadro più ampio di aiuti economici rivolti alle fasce meno abbienti.

Schlein e Conte scendono in piazza

Nessun dialogo con l’esecutivo di centrodestra. La risposta dell’opposizione segue la linea tracciata dai sindacati. Il Movimento 5stelle, per voce del suo leader Giuseppe Conte, ha già lanciato un appello per una manifestazione, a giugno, “contro il decreto-precariato del governo e lo smantellamento del reddito di cittadinanza”. Stefano Patuanelli, capogruppo grillino al Senato, conferma le parole dell’avvocato del popolo e aggiunge: “Il Movimento sarà promotore di una grande manifestazione e le forze politiche dovranno esserci”.

Risponde presente anche il Partito democratico.

La segretaria dem, Elly Schlein, ribadisce che “il decreto lavoro sarà contrastato in tutti i modi nelle aule parlamentari, e anche nelle piazze al fianco dei sindacati”. Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del partito, assicura: “Rispettiamo l’autonomia dei sindacati, ma nelle piazze annunciate, noi ci saremo”.

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