Monti continua a copiare il Cav: giù l'Irap in 100 giorni

A pochi giorni dal voto il Professore promette mare e monti. Tutto quello che non ha fatto in più di un anno di governo. Ad esempio: "Una drastica riduzione dell'Irap"

Monti continua a copiare il Cav: giù l'Irap in 100 giorni

Monti non sa più a che santo votarsi. Ha pensato anche di tentare la sponda con la Germania, facendo capire che Angela Merkel vuole lui e ha paura degli altri (l'ultimo che ha citato è Bersani). Ma da Berlino puntuali sono arrivate le smentite. Il Professore si è fatto sgamare come uno studentello alle prime armi che tenta di copiare il compito.Poi è corso ai ripari: "Solo un malinteso". Ma era troppo tardi. La figuraccia era già fatta. Ora torna a pontificare. E, anche se non vuole ammetterlo, a "copiare" Berlusconi. Sentite questa: tra le proposte da attuare nei primi cento giorni di governo il Professore ha in mente una drastica riduzione dell’Irap per le piccole e medie imprese manifatturiere, con priorità per quelle del Sud. Il premier illustra le sue proposte economiche per la crescita, nel corso di un evento elettorale a Roma. "Credo che questa campagna elettorale - ha detto il presidente del Consiglio - si sia giocata troppo sugli schieramenti, sulle alleanze e sulle schermaglie fra le forze politiche e troppo poco sui contenuti e le proposte che servono al paese". La novità di Scelta Civica "è nell’avere una visione e delle proposte concrete".

Il leitmotiv del Professore è sempre lo stesso: il mio governo ha fatto grandi cose, salvando il Paese. Ora gli italiani stiano attenti a non rovinare tutto. "Noi - prosegue il premier - vediamo questo pezzo della nostra agenda come una scintilla per ridare slancio al più presto, al motore dell’economia italiana. Altri, senza saperlo, stanno preparando un’altra scintilla con facili promesse elettorali. Una scintilla di quel falò, e noi speriamo non abbiamo successo elettorale, che attraverso facili promesse fiscali brucerebbe i sacrifici degli italiani di cui io mi sento particolarmente responsabile. C’è scintilla e scintilla e noi siamo qui per spiegarvi la scintilla buona".

Tra le altre proposte del pacchetto: incentivo all’ammodernamento dei macchinari attraverso una riduzione dei tempi di ammortamento; per l’edilizia, l’allungamento fino al 2015 per le deduzioni fiscali per le ristrutturazioni; la riduzione del 30% delle componenti parafiscali della bolletta energetica; la liquidazione entro 60 giorni di una parte consistente del debito dello Stato verso i fornitori; la creazione di una export bank e lo stanziamento di 120 milioni di euro per le piccole e medie imprese manifatturiere. Proposte molto belle. Peccato che il governo, in più di un anno di lavoro, non ne abbia adottate nemmeno una per provare a ridare fiato all'economia.

Monti, però, non è di quest'avviso. "E' irragionevole chi dà l’impressione di essere sorpreso che il 2012", anno in cui "l’assoluta priorità" era quella di mettere a posto i conti". "È ovvio - ha aggiunto - che le cure rese necessarie per la lunga incuria non hanno certo giovato al ritmo dell’economia nel breve periodo". Ma ora "che l’equilibrio del bilancio pubblico è stato piuttosto rapidamente ristabilito è arrivato il momento per pensare ad un programma strutturale per ammodernare, rafforzare e mandare in avanti il tessuto industriale".

La

tesi del Prof dunque è questa: il paziente Italia prima era malato, bisognava fare di tutto per salvarlo. Ma siamo proprio sicuri che lui l'abbia salvato? O invece non ha contribuito, soffocando l'economia, a sotterrarlo?

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