C'è una nuova professione: l'assistente materna. Ecco di cosa si occupa

L'avvio è previsto nel 2024: il governo ha intenzione di stanziare tra i 100 e i 150 milioni di euro. Accompagnerà le madri nei primi sei mesi di vita del bambino

C'è una nuova professione: l'assistente materna. Ecco di cosa si occupa
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A partire dal prossimo anno prenderà il via una nuova professione: si tratta dell'assistente materna, che avrà il compito di accompagnare le mandri nei primi sei mesi di vita del neonato attraverso un rapporto che dovrà essere personale e diretto. Stando a quanto appreso e riferito dall'Ansa, l'intenzione del governo guidato da Giorgia Meloni sarebbe quella di stanziare tra i 100 e i 150 milioni di euro. Un primo riferimento alla proposta potrebbe essere fatto nel corso del Consiglio dei ministri che si riunirà oggi per esaminare la Nota di aggiornamento al Def. La novità potrebbe essere introdotta o nella manovra di fine anno o nel collegato alla Legge di Bilancio.

Il rapporto, che viene definito personale e diretto, troverà concreta attuazione sia rispondendo telefonicamente (o con videochiamate) sia recandosi a domicilio per prestare supporto alle donne nella loro prima fase della maternità. Il ruolo dell'assistente materna assume una notevole importanza perché assicurerà una cruciale risposta a tutti quei quesiti (piccoli o grandi che siano) che in molte circostanze attanagliano le neo-madri. L'operato della nuova figura professionale potrà così spazzare via quel senso di inadeguadezza che addirittura potrebbe sfociare anche nella sindrome depressiva post partum, intercettando dunque un possibile disagio delle mamme dopo il parto.

In sostanza di cosa si occuperà l'assistente materna? Basta citare pochi esempi tanto semplici quanto significativi per testimoniare il grande apporto della sua mansione: potrà spiegare quale comportamento adottare quando il piccolo ha il singhiozzo o non smette di piangere, così come potrà fare luce sulle modalità per fasciare il neonato e per fargli il bagnetto. Altro pilastro sarà quello di evitare alle neo-mamme di recarsi troppo spesso dal pediatra per problemi non medici.

Va fatta comunque una precisazione: a differenza di ostetriche, infermieri o puericultrici non sarà una figura sanitaria. Non avrà bisogno di una laurea, mentre sarà necessario un corso di formazione della durata di sei o nove mesi. "La filosofia che ispira il provvedimento è quello di compensare quella rete parentale fatta di nonne, zie e sorelle maggiori che dispensavano consigli pratici e che nel tempo si è lacerata, soprattutto nelle grandi città", si legge sull'Ansa.

In sinergia con le Regioni sarà stabilita una parte delle modalità operative. Allo stato attuale l'idea che si ha in mente prevede un servizio a richiesta delle mamme che potrebbero disporre di circa 20 ore per i primi tre mesi dalla gravidanza estendibili fino a sei mesi.

Si potrebbe fissare il traguardo di poter contare su tre assistenti materne ogni 20mila abitanti; ovviamente il numero delle mamme supportate varierà a seconda delle diverse realtà territoriali. Per l'Italia si tratterebbe di un'assoluta novità, mentre una figura professionale del genere è già presente in Francia e nei Paesi nordici.

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