Il Partito dei Carc ha diffuso di recente un nuovo manifesto, contenuto nel suo periodico, in cui ribadisce l'esistenza di avviare una rivoluzione in Italia per sovvertire l'ordine costituito. I concetti sono quelli ben noti del comunismo del Novecento, immutati nonostante sia passato oltre un secolo dalla teorizzazione. Il Partito dei Carc è effettivamente attivo da oltre 25 anni ma ha trovato nuova spinta nell'ultimo anno anche grazie alla diffusione del comunismo militante nelle scuole e nelle università per mezzo di gruppi come Cambiare Rotta e Osa. È questa sigla ad aver portato nel corteo di Milano i cartelli con le facce degli esponenti della cultura, della politica e del giornalismo presenti nella lista di proscrizione del (nuovo) Partito Comunista, con il quale, come spiegato dagli stessi, esiste un "legame ideologico e politico". Sono loro ad aver offerto il palco a Gabriele Rubini per le esternazioni che hanno causato così tante polemiche e hanno portato l'attivista alla denuncia da parte della Digos.
Ora, nell'ultimo numero del loro periodo, hanno pubblicato un testo dal titolo "Il governo Meloni e le sue politiche criminali devono diventare un problema di ordine pubblico". Già dal titolo sono chiari i contenuti esposti, che vengono poi approfonditi nel testo, in cui si sostiene che "quando vige un ordine sociale ingiusto, il disordine è il primo passo per instaurare un ordine sociale giusto". Ergendosi a supremi giudici del giusto e dell'ingiusto, i comunisti del Carc sostengono che occorra superare il "legalitarismo" per permettere alle masse popolari di effettuare la rivoluzione. "È necessario rendere ingovernabile il Paese a qualunque governo delle Larghe Intese. Renderlo ingovernabile dal basso", scrivono nel testo, il che significa spingere "le masse popolari organizzate" a promuovere "attività e iniziative di lotta sinergiche e concatenate" al fine di "paralizzare il Paese e rendere inefficaci le contromisure che il governo Meloni metterà in campo per ristabilire l’ordine". In questo modo, nel loro progetto, "il governo Meloni sarà costretto alle dimissioni".
Ma non si accontentano, nel loro piano, a sovvertire il governo Meloni, vogliono anche impedire che al governo ne salga uno di larghe intese e sostengono che questo obiettivo potrà essere raggiunto solo se "saranno estese ed efficaci le iniziative di lotta". L'obiettivo dichiarato è quello di "imporre un governo composto da persone di cui le organizzazioni operaie e popolari hanno fiducia e che operano su loro mandato". E quale sarebbe? Non viene esplicitato, ma è facile capirlo, visto la sigla dal quale proviene il proclama. Tuttavia, sono molto più chiari quando spiegano quali sono le soluzioni che devono essere assunte, ossia "attività e iniziative che o sono già considerate illegali o lo saranno a breve". Il riferimento è alla polemica sul ddl 1600 presente nel pacchetto Sicurezza da poco approvato.
"La stessa esistenza del governo Meloni", dichiarano, deve "diventare problema di ordine pubblico". Gli stessi che lanciano questi proclami dal web si prendono le piazze, come è accaduto a Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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