Greta Thunberg è arrivata a Milano: l'ex attivista climatica, ora convertita alla causa palestinese, quest'oggi è scesa in piazza con gli studenti in quello che è stato chiamato dagli stessi il "No Meloni Day", contro il ddl Sicurezza che inasprisce le pene per le manifestazioni violente. Il centro di Milano, da largo Cairoli a Porta Genova, è stato bloccato dal corteo che si è snodato per le strade della città, per il momento senza particolari problemi per l'ordine pubblico. Non sono mancati i soliti slogan contro il governo ma anche contro Israele, nell'ennesima manifestazione organizzata senza una ragione specifica dagli studenti. Le manifestazioni sono state organizzate dal collettivo comunista Osa, costola scolastica di Cambiare Rotta, entrambe sotto l'egida della Rete dei Comunisti.
Avvolta nella sua kefiah, Thunberg è stata avvistata in diversi momenti della manifestazione, anche a bordo di uno dei camion di supporto dei manifestanti. Durante il passaggio del corteo, alcuni manifestanti hanno lanciato vernice rossa su un cartonato del simbolo dell'ENI di un distributore di Via Papiniano. Ad aprire il corteo è stato un grande striscione con la scritta "Stop Genocide Ecocide", a dimostrazione che nella piazza sono stati tenuti dentro vari malumori per creare il mix esplosivo che tanto piace agli organizzatori. Chi ha chiamato a Milano Greta Thunberg? Questo non è chiaro, ma la sua kefiah è una testimonianza più che plastica di quale sia il suo interesse ora. In Germania, dove l'attivista è stata di recente per una manifestazione per la Palestina, è stata avanzata la richiesta al ministero dell'Interno di considerarla "persona non gradita", impedendole l'ingresso. La motivazione è che nei cortei la Thunberg è spesso fautrice di cori d'odio contro Israele, circostanza che non può essere accettata in Germania. Perché Greta Thunberg è nel corteo del "No Meloni Day"?
"Non ci si può definire attivista del clima se si ignora la sofferenza dei popoli colonizzati ed emarginati: il silenzio significa complicità con il genocidio", ha dichiarato l'attivista,, aggiungendo: "I palestinesi hanno vissuto per decenni sotto l'oppressione soffocante di un regime di apartheid e nell'ultimo anno, con il genocidio in diretta streaming di Israele, il mondo ha nuovamente abbandonato la Palestina". Pr Thunberg, violenze, oppressioni, genocidi, ecocidi, carestie, guerre, colonialismo: per Thunberg "le cose sono tutte interconnesse". Una giustificazione per il suo spostamento verso una causa che le attira addosso maggiori attenzioni rispetto all'ambientalismo in questo preciso momento storico. Intanto dal corteo rispondono in coro: "Palestina libera". I duri e puri, anche loro avvolti dalla Kefiah, scandiscono lo slogan: "Intifada fino alla vittoria". Tanti i cartelli, qualcuno chiede la decolonizzazione integrale: Palestina libera "from the River to the Sea".
Tra i cartelli che sono stati immortalati durante il corteo si legge "cacciamo il governo della guerra, della precarietà e della devastazione ambientale". Il registro linguistico è quello dei partiti del calibro del Carc e del (nuovo) Partito Comunista Italiano, che esplicitamente ammettono di utilizzare la violenza di piazza per "cacciare il governo Meloni". Il cappello della manifestazione "Friday for Future" è solo una "copertura bianca" per un corteo che non ha più nulla a che fare con le iniziali ragioni che muovevano gli studenti in piazza il venerdì e oggi è una mera manifestazione politica contro il governo e contro Israele, a sostegno della Palestina e della sua "resistenza" che non è altro che Hamas.
Durante la manifestazione, l'indicazione toponomastica di viale Cristoforo Colombo è stata sostituita con la scritta "via Resistenza Indigena", in nome di un concetto di decolonizzazione che vuole riscrivere la storia d'Italia e d'Europa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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