Niqab in classe, Cisint: "Modificare legge sull'antiterrosimo"

L'eurodeputata leghista Anna Maria Cisint, ex sindaco di Monfalcone, rilancia una legge contro l'uso del velo integrale e una modifica della legge sull'antiterrorismo

Niqab in classe, Cisint: "Modificare legge sull'antiterrosimo"
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"Ora più che mai serve che l’Italia faccia sentire la sua voce a difesa dei nostri valori fondamentali, a partire dal principio di eguaglianza e di parità fra uomo e donna". L'eurodeputata leghista Anna Maria Cisint, interviene sul caso delle alunne di una scuola di Monfalcone, città di cui è stata sindaco per otto anni, che vanno in classe con il niqab.

Secondo la Cisint, l'Italia deve tutelare la sua storia e la sua credibilità "con una nuova legge che vieti definitivamente l’uso del velo integrale e che punisca severamente chi, preferendo la sharia all’ordinamento nazionale, impone la copertura del volto magari alle proprie figlie o alla propria moglie". L'eurodeputata ricorda che la Lega qualche settimana fa ha depositato in Parlamento una proposta di legge "poco prima che i media nazionali e la politica tutta – tranne l’On. Soumahoro che è venuto nella mia città ad esprimere solidarietà alla comunità musulmana – si accorgesse che in Italia c’è un problema", ossia la “sub-cultura” patriarcale degli islamici che sta dilaga nelle scuole "a causa del buonismo e del politicamente corretto della sinistra". Monfalcone non è un caso isolato, ma anzi "io lo denuncio da anni e per questo - aggiunge Cisint - sono sempre stata dipinta come una razzista e sono pure sotto scorta per gli insulti e gravi minacce ricevute dal mondo islamico che non accetta che una donna come lo sono io, da Sindaco, potesse pretendere il rispetto della legalità e dei valori occidentali". L'esponente leghista ricorda, inoltre, ricorda il caso della scuola elementare di Mestre in cui si è cercato di imporre ai bambini bengalesi un corso di “lingua madre” in classe perché colpevoli di conoscere "troppo bene l’italiano", molto di più della propria lingua. Secondo Cisint "bisogna partire dalle scuole, proprio da dove arrivano molto forti i segnali della necessità di dover intervenire urgentemente se non vogliamo demolire nel prossimo futuro tutto ciò per cui i nostri padri hanno combattuto". L'eurodeputata rivela, inoltre, che ora a sentirsi discriminate sono le ragazze italiane che si chiedono: “perché io non posso indossare la minigonna e andare in classe vestita come credo mentre alle compagne bengalesi è permesso indossare per finti motivi religiosi il Niqab?”.

Cisint, quindi, si schiera dalla parte del ministro Valditara che chiede di modificare la legge sull’antiterrorismo del 1975 perché cla dicitura “salvo giustificato motivo” fornisce "alibi per escludere il velo integrale dal divieto".

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