No al ricorso di Cota, in Piemonte si rivota La decisione del Consiglio di Stato

Confermata la nullità del voto che nel 2010 fece vincere il centrodestra. E il Pd esulta

No al ricorso di Cota, in Piemonte si rivota La decisione del Consiglio di Stato

Doccia fredda per il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota: annullate le elezioni del 2010, si deve tornare al voto. È quanto ha deciso ieri la quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Luigi Maruotti, che ha respinto il ricorso presentato dal governatore leghista con il quale chiedeva la sospensiva dell'ordinanza emessa dal Tar del Piemonte. Lo scorso 10 gennaio, infatti, il Tar aveva annullato l'esito delle urne per le firme false della lista Pensionati per Cota - dopo un ricorso presentato dalla sfidante democratica Mercedes Bresso - e contestualmente aveva sospeso l'attività del consiglio regionale piemontese. In sostanza il collegio del Consiglio di Stato, vista l'urgenza della materia trattata, ha «ritenuto di definire l'intera controversia con la presente ordinanza» e si è riservato di emettere una sentenza che sarà redatta nei prossimi giorni.

«Finalmente si interrompe un governo della Regione illegittimo. È stata una battaglia lunga e dura ma sono lieta. Ora i tempi per andare a votare accorpando le Regionali con le Europee e le Amministrative ci sono tutti», le prime parole della Bresso.

Ma è tutto il Partito democratico che esulta per aver rovesciato nelle aule giudiziarie l'esito delle urne: «La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta la fine di un'agonia sotto molti punti di vista - dice il segretario regionale del Pd piemontese Gianfranco Morgando - Una agonia giudiziaria, perché ci sono voluti quattro lunghi anni per riconoscere formalmente che le elezioni del 2010 non erano valide. Una agonia per la regione, che per quattro anni con Roberto Cota è stata lasciata abbandonata a se stessa».

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