L'estate è ormai alle spalle, l'autunno incede con decisione in tutta Italia ma gli incendi non si fermano nel nostro Paese. Sicilia e Calabria continuano a essere devastate dalle fiamme, che nella maggior parte dei casi hanno origine nell'iniziativa umana. L'ultimo incendio a essere divampato ha causato ingenti danni anche alle abitazioni, per fortuna per lo più seconde case, nelle campagne di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, in Calabria. Tra le case che sono state colpite dalle fiamme c'è anche quella di Roberto Occhiuto, governatore della Regione.
È stato lui stesso a comunicarlo con un video condiviso sui suoi profili social, mostrando le immagini della distruzione. "Questa è la mia casa a Belvedere che è stata coinvolta in un incendio: guardate, questi sono i danni", spiega il governatore della Regione Calabria. L'incendio si è sviluppato nella notte tra venerdì e sabato, probabilmente un incendio di vegetazione, ipotizza il governatore. Tuttavia, Occhiuto non può fare a meno di notare un'anomalia: "È singolare che sia stato appiccato proprio qui. A pochi metri dalla casa è tutto verde. Forse è un fatto casuale, ma sicuramente è stato appiccato da qualcuno che, stupidamente, appicca incendi in maniera colposa o dolosa", prosegue il governatore.
Da questa estate, Occhiuto ha avviato una campagna di contrasto agli incendi dolosi utilizzando anche i droni per la sorveglianza del territorio. È anche grazie all'impiego delle nuove tecnologie che la Regione Calabria ha potuto intercettare diversi piromani che hanno agito nei mesi scorsi. Il dubbio che possa trattarsi di una vendetta nei confronti del Presidente esiste, ma il governatore non si lascia spaventare da eventuali azioni di intimidazione o vendette nei suoi confronti: "Io, comunque vado avanti. La campagna contro gli incendi che abbiamo avviato continua. Non è facile contrastare la stupidità di tutti quelli che stanno appiccando in Calabria tanti incendi, ma noi proseguiamo. Non ci facciamo intimidire da niente".
Occhiuto ha quindi confermato la linea della tolleranza zero nei confronti di questi atti, in nome della civiltà ma anche della tutela di un territorio vessato dai suoi stessi abitanti, come dimostrano le cronache e i troppi incendi che ne hanno devastato la vegetazione e, in parte, anche l'economia.
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