Le Ong, in spregio a qualunque rispetto per le autorità istituzionali, proseguono nei loro attacchi contro il governo. L'atteggiamento assunto da Mediterranea Saving Humans, che è solo l'ultima di una lunga lista di organizzazioni non governative che, evidentemente, non riconosce l'autorità gerarchica di ministri e governo e si pone sullo stesso livello con accuse che offendono la democrazia. Dall'equipaggio che gestisce la nave Mare Jonio, nelle ultime ore ore, sono andate oltre e hanno accusato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di aver mentito davanti al Senato della Repubblica. Un'accusa gravissima nei confronto di un ministro dello Stato, che a loro dire non avrebbe detto il vero nel riferire in merito al caso della Mare Jonio bloccata in porto a Pozzallo a causa delle violazioni al decreto Piantedosi in relazione alla ricerca e soccorso dei migranti in mare.
"Non mentirei mai al Parlamento, un ministro della Repubblica non mente mai al Parlamento. Quello che un ministro riferisce in parlamento, lo fa in base ai rapporti formali che gli vengono riportati dalle autorità competenti, non da altre cose di fantasia. Quindi confermo quello che ho detto davanti al Parlamento", ha ribadito il ministro Matteo Piantedosi a margine di un convegno sulla sicurezza organizzato dalla Lega a Torino presso la Casa Teatro dei Ragazzi. Mentire davanti al parlamento, che rappresenta l'organismo più alto di una democrazia come quella italiana, significa tradire lo Stato. Ma l'obiettivo delle Ong è solo quello di delegittimare un governo di centrodestra, godendo anche dell'appoggio politico dell'opposizione,
Ed è forse questa legittimazione ottenuta dai soliti noti ad aver tolto qualsiasi possibile freno inibitore alle Ong, che si sentono autorizzate e in diritto di muovere accuse gravi e gravissime come quelle contro il ministro Piantedosi. "Il ministro Matteo Piantedosi ha mentito al Parlamento", hanno scritto nella loro nota quelli di Mediterranea Saving Humans che, non paghi, hanno dichiarato che "lo ha fatto sapendo di mentire". E, quindi, per giustificare il loro attacco, hanno aggiunto: "Il ministro Piantedosi ha mentito al Parlamento, non solo per giustificare i provvedimenti punitivi di fermo amministrativo e sanzione pecuniaria contro la nostra nave Mare Jonio, ma anche e soprattutto per difendere l'ormai indifendibile collaborazione tra il Governo italiano e le milizie libiche".
La rabbia della Ong risiede nel fatto che la loro versione sul un attacco deliberato e immotivato da parte delle motovedette libiche, che stando a quanto dichiarato in più occasioni dagli stessi gli avrebbero sparato addosso, è stata smentita dal ministro. "Le persone presenti sul gommone incitavano i migranti a lanciarsi in mare per interrompere le operazioni di salvataggio in atto da parte dell'unità libica, mettendo a repentaglio l'incolumità delle persone stesse", ha spiegato il ministro al parlamento.
Ed è in questa fase, ha aggiunto, "che risulterebbe che siano stati esplosi affettivamente alcuni colpi di avvertimento in aria affinché le predette imbarcazioni private si allontanassero, così da poter riprendere le operazioni di salvataggio". Ora la Ong attende il ricorso, fiduciosa del fatto che lo stesso tribunale, quello di Ragusa, al quale si sono rivolti ha già sospeso il provvedimento per un'altra Ong, la Sea Watch.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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