"Non si batte così la Meloni". Conte gela Schlein sull'ammucchiata

Dopo l'appello alla "responsabilità" lanciato ieri dalla segretaria del Partito Democratico, il leader dei 5 Stelle frena ogni possibilità di "campi larghi"

"Non si batte così la Meloni". Conte gela Schlein sull'ammucchiata
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Come volevasi dimostrare, il tonfo alle elezioni amministrative del centrosinistra ha già provocato il disfacimento della (debolissima) alleanza del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Nel giro di pochissime ore, infatti, Giuseppe Conte distrugge i progetti politici auspicati da Elly Schlein con le sue dichiarazioni di ieri sera davanti ai cronisti riguardo al fantomatico "campo largo". L'ex presidente del Consiglio è molto chiaro sul punto: "Sono convinto che la Meloni non si batta con i campi larghi, ma con un'idea diversa di Paese, raccontando il disagio esistente e offrendo delle soluzioni", ha affermato nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati. "Per dare una prospettiva concreta ai cittadini, bisogna dire ai cittadini come interverresti".

Conte osteggia la mission impossible della Schlein

Devono quindi essere fischiate alla Schlein, la quale non più tardi di dodici ore prima aveva richiamato a gran voce l'ammucchiata rossa: "Ci vorrà un tempo più lungo per ricostruire fiducia e un centrosinistra nuovo, competitivo e vincente", aveva dichiarato la leader dem. Ma il Pd non può farlo da solo perché "c'è da ricostruire un campo alternativo ad una destra che è divisa su tanti temi ma che quando si tratta di andare al voto si presenta unita, anche dove al primo turno era andata separata". Tuttavia questo appello alla "responsabilità che non riguarda solo il Pd" non è stato accolto da Giuseppi, che ha potuto constatare con i suoi occhi che - da quando ha tentato di ricucire i rapporti politici con il Partito Democratico dopo il voto per il rinnovo del Parlamento - non c'è stata alcuna possibilità di vittoria elettorale in coppia.

Dopo le elezioni dello scorso 25 settembre, infatti, il cosiddetto "campo largo" si era comunque riproposto tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Pisa, Siena e Brindisi, ma in tutte queste realtà amministrative (esclusa Teramo) è sempre stato sonoramente sconfitto, in attesa di vedere che cosa succederà in Molise il prossimo 26 giugno. Soltanto con l'unità tra Pd e Terzo Polo il centrosinistra è riuscito a ottenere qualche sparuta vittoria a Brescia e a Vicenza.

Ma, come è noto, non si potrà mai vedere da nessuna parte (men che meno a un prossimo appuntamento elettorale nazionale) una coalizione che veda presenti sotto lo stesso tetto Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Azione/Italia Viva, per il semplice fatto che Conte, Calenda e Renzi non potrebbero praticamente restare all'interno di una stessa stanza per più di cinque minuti di orologio da quanto mal si sopportano reciprocamente. Ma, a quanto pare, alla Schlein questo particolare "irrilevante" sfugge completamente.

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