“Non si scusa”, “Un oltraggio”. Continua la campagna mediatica anti-Giambruno

I giornali "progressisti" si scagliano contro il compagno di Giorgia Meloni. Il Fatto Quotidiano attacca: "Giambruno non si scusa". La Stampa rincara la dose: "Meloni è a suo agio accanto a quest'uomo?"

“Non si scusa”, “Un oltraggio”. Continua la campagna mediatica anti-Giambruno
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L’opposizione, mediatica e parlamentare, ha già emesso la sua condanna personale: Andrea Giambruno, giornalista e compagno del premier Meloni, è già colpevole davanti all’opinione pubblica. O almeno, davanti a quella di sinistra. Le dichiarazioni del conduttore di Rete 4, finite al centro del dibattito politico nella giornata di ieri, sono un’arma perfetta da scagliare contro Giorgia Meloni e il governo di centro destra che presiede. I giornali ostili al governo, convocati per l’occasione, sono pronti a dare manforte all’asse Conte-Schlein. Il Fatto Quotidiano, insieme a La Repubblica e La Stampa, sono già scesi in campo.

Le dichiarazioni di Giambruno

Il modus operandi è ormai noto al grande pubblico: prendere le parole dell’avversario, estrapolarle dal discorso più ampio e, infine, lanciarle a piacere contro il politico di turno. Le dichiarazioni di Andrea Giambruno, in occasione della puntata di lunedì 18 maggio di “Diario del giorno” , sono finite sotto la lente d’ingrandimento della sinistra mediatica.

“Forse – ha spiegato il giornalista - dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti - non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo - ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi". Un suggerimento di buon senso che, come ha ripetuto lo stesso Giambruno, nulla aveva a che fare con gli episodi tragici ed estremi di Palermo e Caivano.

La campagna anti-Giambruno

Niente da fare. La macchina mediatica della sinistra, tra sparate social e attacchi politici, era già partita. Un mix di commenti fuori misura riassunti alla perfezione dai giornali di questa mattina. I quotidiani “progressisti”, al posto di reindirizzare il dibattito nei binari della moderazione, continuano a gettare benzina sul fuoco. A sferrare il primo colpo è ovviamente Il Fatto Quotidiano. Il titolo d’apertura è un attacco diretto al compagno di Meloni: “Giambruno non si scusa e inguaia Meloni a Caivano”. La logica paradossale è questa: la visita di Giorgia Meloni a Parco Verde, quartiere di Caivano e luogo del terribile stupro, viene surclassata dalle dichiarazioni del giornalista. “La premier – grida il Fatto a pagina 2 – domani sarà sul luogo e teme le domande”.

Altrettanto sferzante è la penna di Mannelli. Nella sua vignetta, sempre in prima pagina, Giambruno diventa un cialtronista anonimo”. La frase del giornalista mediaset, su La Repubblica, diventa addirittura “un oltraggio”. Mentre su La Stampa, il caso Giambruno diventa facile pretesto per attaccare direttamente il premier Meloni.

“E Giorgia Meloni? – si chiede Michela Marzano nel suo editoriale –È a suo agio accanto a quest’uomo? È serena pensando che sia questo il messaggio che il compagno trasmette alla figlia?”. Ecco la nuova moda di una sinistra in crisi d’identità: mettere alla gogna qualsiasi figura distante dal suo parterre politico.

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