"Non stiamo con Calenda e Renzi". La gaffe di Conte sulle elezioni in Abruzzo

Dopo i festeggiamenti in Sardegna al capo del Movimento 5 Stelle sfugge il fatto che tra dodici giorni il suo partito sosterrà nella regione del Centro Italia lo stesso candidato governatore appoggiato anche da Azione e Italia Viva

"Non stiamo con Calenda e Renzi". La gaffe di Conte sulle elezioni in Abruzzo
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Giuseppe Conte ignora quali siano i partiti con i quali il Movimento 5 Stelle si è alleato. Dopo la notte "brava" trascorsa (anche giustamente) a festeggiare la vittoria della grillina Alessandra Todde in Sardegna, l'ex presidente del Consiglio - probabilmente ancora non del tutto lucido a seguito di qualche bicchiere di vino sorseggiato al comitato elettorale della neopresidente di Regione del centrosinistra - dimostra di non essere pienamente a conoscenza della situazione elettorale che riguarda l'Abruzzo, regione che tornerà al voto il prossimo 10 marzo per la scelta del futuro governatore e Consiglio territoriale, e prende una topica totale in diretta televisiva.

Succede in occasione dell'ultima puntata de "L'Aria che tira". Conte, dopo avere assistito un po' defilato alla conferenza stampa della Todde, si presenta in collegamento da Cagliari con la trasmissione di La7 condotta da David Parenzo e afferma: "Non dobbiamo stare uniti con il Partito Democratico come fatto fine a se stesso, ma per costruire progetti seri e credibili. Ed è quello che abbiamo fatto sempre". L'ex presentatore di "In Onda" gli fa poi notare che tra dodici giorni in Abruzzo il centrosinistra comporrà - a differenza di quello che è successo in Sardegna - un'alleanza molto larga che comprende anche Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il capo del M5s replica: "No, non mi risulta una coalizione con Renzi e Calenda. Mi dicono che ci sono alcune figure politiche che si raccordano a loro. Ma, per quanto riguarda le sigle, sono forze politiche collaudate e forze civiche".

A parte il fatto che questa sorta di bistrattamento nei confronti di Calenda sembra "ingeneroso" visto che arriva pochi minuti dopo l'intervista ad Huffington Post di quest'ultimo che ha fatto capire di essere pronto di dialogare con lo stesso Conte a una prossima tornata elettorale regionale. Ma c'è un elemento non esattamente irrilevante che Giuseppi ha scordato (o fatto finta di dimenticarsi): in Abruzzo i 5 Stelle fanno parte del "campo larghissimo" che va Verdi-Sinistra all'ex terzo polo, quindi anche Azione e Italia Viva. La scelta di puntare su Luciano D'Amico (ex rettore dell'Università degli Studi di Teramo) come candidato governatore della Regione del Centro Italia sostenuto dall'intera ammucchiata rossa è addirittura arrivata lo scorso settembre: quindi è da ben cinque mesi che questo fatto è risaputo. Strano che al leader nazionale di uno dei partiti di centrosinistra sia smarrita questa comunicazione.

Ma non è tutto, perché c'è un ulteriore elemento di curiosità. Come ha fatto opportunamente notare Carlo Canepa di Pagella Politica, sul fac-simile della scheda elettorale che i cittadini abruzzesi avranno tra le mani nei seggi si può osservare plasticamente questa strana alleanza della coppia "nemica" Conte-Calenda, i cui rispettivi simboli di partito appaiono in maniera evidente attaccati uno all'altro nella parte superiore della lista della liste che appoggiano D'Amico. Sotto quello di Azione, poi, compare l'emblema di "D'Amico Presidente" con in piccolo lo stemma di Italia Viva.

Altro che "figure politiche che si raccordano a loro". Che gli faccia piacere o meno, Giuseppe Conte, deve farsene una ragione: se in futuro vorrà sconfiggere il centrodestra, dovrà stare gomito a gomito anche con Renzi e Calenda. Contenti loro...

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