Forza Italia appoggia con convinzione la proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl all’esame della Camera e lo dimostra in un convegno organizzato dal Dipartimento Lavoro azzurro.
“ Noi -dice il leader Antonio Tajani- sosteniamo la proposta della Cisl della partecipazione dei lavoratori alle imprese, che deve essere facoltativa e vogliamo un confronto nel merito perché sappiamo quali sono le resistenze nel mondo imprenditoriale e sindacale. Voglio essere molto chiaro sulla nostra linea: parte della mia relazione al Congresso nazionale che ha portato alla mia elezione era proprio il sostegno alla proposta della Cisl. Noi siamo un grande partito liberale, d'ispirazione cristiana, siamo per l'economia sociale e di mercato, per la centralità della persona. Il nostro obiettivo è il bene dell'impresa e aprire a forme volontarie di partecipazione fa il bene dell'impresa, mentre è perniciosa per la nostra economia una realtà di lotta di classe”.
All’incontro partecipa il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “La partecipazione - dice- è la via maestra per elevare salari e produttività, per radicare investimenti e occupazione, per rilanciare formazione e competenze, per esercitare controllo su salute e sicurezza, per sviluppare la crescita reale. La nostra proposta di legge non e’ precettiva o dirigista, non impone nulla, ma promuove e incentiva la libera e autonoma contrattazione quando produce accordi capaci di responsabilizzare e coinvolgere i lavoratori nelle scelte e negli utili delle imprese. Questa e’ la svolta storica”.
La Cisl vede dopo 80 anni il “traguardo vicino” e la maggioranza appoggia la legge, infatti un emendamento alla legge di Bilancio istituisce un Fondo di 72 milioni di euro per incentivare la partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati delle imprese. Il Pd, al contrario contesta con forza le modifiche apportate in questi giorni dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera e anche la Cgil si oppone. Al convegno, infatti, Sbarra attacca duramente il segretario Maurizio Landini.
La pdl della Cisl non piace neppure a Confindustria. “ Raramente - dice il vicepresidente Maurizio Marchesini - in Confindustria c’è stata una unanimità come quella contro questa proposta”.
Nulla di queste critiche viene condiviso dagli azzurri che partecipano al convegno, dai capigruppi di Camera e Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri al presidente del Cnel Renato Brunetta. Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Fi, definisce la pdl “una svolta paradigmatica del rapporto tra imprese e capitale, datore di lavoro e lavoratore stesso, nelle relazioni industriali”. Parlando della sua esperienza personale anche di sindaco racconta di non aver avuto un rapporto conflittuale con il sindacato e sottolinea che l’aver trovato oltre 70 milioni di euro nella legge finanziaria “dimostra una forte volontà politica” verso questa innovazione che vede la partecipazione dei lavoratori ai Cda delle imprese. “Mentre altri guardano al passato - spiega Cattaneo-, vedi anche i referendum sul lavoro, noi pensiamo che per risolvere i problemi non servono soluzioni vecchie, non serve tornare indietro, ma guardare avanti, perchè il mondo cambia e ci impegniamo perchè questa pdl proceda in tempi brevi”.
Anche Sbarra auspica che l’approvazione della proposta avvenga in tempi rapidi e con un ampio consenso bipartisan, per compiere un passo concreto verso un cambiamento culturale e strutturale nel sistema delle relazioni industriali del Paese. “La partecipazione - dice- non è solo un’innovazione economica, ma una vera e propria ‘riforma istituzionale’ che unisce gli interessi dei lavoratori e delle imprese per affrontare le sfide delle enormi transizioni in atto”.
In margine al convegno Tajani spiega che Fi è contraria al salario minimo, ma vuole “aumentare il salario per arrivare ad un salario ricco, attraverso una contrattazione collettiva, la riduzione della pressione fiscale ed il taglio del cuneo fiscale". Il partito, dice il vicepremier, vuole che “cresca l'occupazione e crescano anche i salari dei
lavoratori
dipendenti, perché la questione sociale deve essere sempre al centro dell'azione politica e il ceto medio deve essere sostenuto, perchè non ci sia uno scivolamento al di sotto della soglia della povertà, ma avvenga il contrario”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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