L'altra sera, ospite da Lilli Gruber, il rettore dell'Università di Siena Tomaso Montanari ha definito il nostro come «un governo eversivo» senza che la padrona di casa mostrasse un sussulto almeno del sopracciglio. Leggo dall'enciclopedia Treccani: «Eversione: rovesciamento, sconvolgimento del potere costituito anche attraverso atti rivoluzionari o terroristici». Vediamo i fatti. Da una parte (quella presunta eversiva) c'è un governo, bello o brutto che sia, democraticamente eletto che cerca di fare sotto il controllo del Capo dello Stato che vigila e se ritiene vara i suoi provvedimenti - quello che può per risolvere, o quantomeno tamponare, gli enormi problemi che si è trovato in eredità a partire da quello economico e quello dell'immigrazione clandestina. Dall'altra (i presunti garanti delle regole democratiche) ci sono nell'ordine: un leader sindacale, Maurizio Landini, che invita alla «rivolta sociale», motto con il quale i trotzkisti avviarono la Rivoluzione di Ottobre per affermare il comunismo e cancellare la proprietà privata; un gruppo di magistrati di estrema sinistra che con la tecnica dell'Azzeccagarbugli interpreta a suo modo le carte europee per mettere il bastone tra le ruote al governo invece che aiutare fin dove possibile non dico la Meloni ma l'Italia ad allentare la pressione degli sbarchi clandestini; infine c'è un partito, il Pd, che in queste ore sta facendo il diavolo a quattro in Europa per impedire, anche qui danneggiando non la Meloni ma l'Italia, che Raffaele Fitto abbia un ruolo importante nel futuro governo europeo. Fatta questa divisione, mi sembra chiaro da che parte stia la democrazia e da quale l'eversione, cioè chi intenda con le parole e con i fatti sovvertire, fuori dalle regole parlamentari, il risultato delle elezioni con atti di terrorismo sindacale, giudiziario e politico.
L'appello di Landini ai magistrati di sinistra riuniti per il loro congresso («Vi chiedo in modo molto esplicito di essere parte come cittadini di questa battaglia per la democrazia e per il lavoro») e la loro risposta («Maurizio è uno di noi») lascia intendere che ci aspettano tempi di «opposizione eversiva». Ci fa piacere che la pensi così anche Elon Musk, anche se onestamente avremmo fatto a meno di questa sua inutile interferenza nelle questioni di casa nostra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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