Il colpo di mano della Corte costituzionale non ferma il governo. Durante il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, il premier Enrico Letta ha confermato l’intenzione del governo di presentare un disegno di legge costituzionale per abolire delle Province. Ddl che sarà presentato già domani in Consiglio dei ministri. Immediata la reazione del presidente dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) Antonio Saitta che si è dettop contrario alla scelta del governo: "Tutto ciò conferma che la politica non vuole riformarsi. E il dimezzamento dei parlamentari quando si fara?".
"Dopo che ieri la Consulta ha dichiarato incostituzionale il decreto sull’abolizione delle Province - ha spiegato il ministro per i Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini - porteremo domani in Consiglio dei ministri un ddl costituzionale sull’abolizione delle Province". Una presa di posizione che soddisfa tutti i partiti di maggioranza. Dal momento che la partita decisiva si gioca sul terreno della spesa pubblica, il pdl Fabrizio Cicchitto ha rilanciato invitando ad abolire tutte le Province ovviamente studiando attentamente coma ridistribuire le funzioni e, soprattutto, come ricollocare tutti i dipendenti. Soddisfatto anche Roberto Speranza, presidente dei deputati Pd. Prende, invece, le distanze il leader delle Province invitando l'esecutivo a rivedere gli sprechi causati dal sovrapporsi delle competenze tra Stato e Regioni che hanno fatto lievitare la spesa pubblica negli ultimi dieci anni.
Secondo Saitta, infatti, non servono interventi contro le istituzioni del Paese: "Servono norme capaci di rilanciare e migliorare proprio quelle istituzioni, da un governo politico ci aspettiamo questo". Sulla stessa linea anche il Carroccio con il leader Roberto Maroni che accusa di "ignoranza" il governo Monti che aveva inserito la riforma delle Province all'interno del decreto "Salva Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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