Spesso bisognerebbe contare almeno fino a dieci prima di lasciarsi scappare una dichiarazione boomerang. Ma è chiaro che gli ultimi dieci giorni di campagna elettorale non possono regalare troppo spazio a profonde riflessioni sulle conseguenze politiche di un'azione. Ecco quindi spiegato il motivo dell'asserzione di Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il centrosinistra, con il secco "con noi meno aperitivi e più servizi!".
Majorino e "i soldi buttati dalla Regione"
Ecco, non si sa esattamente che cosa avesse in mente Majorino quando ha pronunciato questa frase. Probabilmente stava ricordando quell'aperitivo che l'ex segretario Pd Nicola Zingaretti, insieme ai giovani dem, faceva sui Navigli a colpi di spritz a fine gennaio 2020 per sfidare il panico che si era diffuso a causa del Covid, al motto #Milanononsiferma. Iniziative analoghe, in merito, vennero portate avanti anche dal sindaco di Milano, Beppe Sala, e quello di Bergamo, Giorgio Gori. Meno probabile (ma non impossibile, se dovessimo basarci esclusivamente su alcune folli idee partorite da certi esponenti di sinistra) che volesse direttamente vietare a tutti i cittadini lombardi di dedicare un po' di loro tempo libero – magari dopo il lavoro – nel prendersi una meritata pausa tra i luoghi della movida cittadina per sorseggiare un alcolico o un analcolico a piacimento accompagnato da qualche patatina e nocciolina.
Allora forse, per seguire meglio il filo del suo ragionamento, bisognerebbe ritornare al senso originario di questo suo refrain, che ormai è da diverse settimane che vuole evidenziare nei suoi comizi nel (goffo) tentativo di mettere in difficoltà la Giunta di Attilio Fontana. "La salute mentale, il disagio psichico, le dipendenze, il tema alcolismo, la cura delle persone con disabilità sono aspetti trascurati dalla Regione. Ho visto milioni di euro, in questi anni, buttati dalla Regione in spese riguardanti aperitivi e comunicazioni. Con noi meno aperitivi e più servizi! Lo dico a Fontana e amici che hanno gestito male la cosa pubblica e, così facendo, il prezzo lo pagano i cittadini lombardi". E, quindi: "Sposterò 10 milioni dalle spese di rappresentanza della giunta sul tema del sostegno ai bambini disabili".
La deriva populista del Pd lombardo
Letta così, nel suo contesto, la frase potrebbe allora assumere un significato addirittura peggiore rispetto a quello che si poteva desumere di primo acchito. In base a quello che sostiene Majorino, è come se Attilio Fontana e assessori si fossero "bevuti" un intero patrimonio.
Quello slogan, di fatto, racconta la direttrice della campagna elettorale del candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle: la strumentalizzazione dei messaggi e delle misure, unito al populismo allo stato puro. Ma, del resto, con una coalizione elettorale che vede protagonisti anche i pentastellati, non ci si poteva aspettare molto di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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