Il Papa avvisa la Chiesa: "Situazione drammatica No preti disobbedienti"

Nell'omelia per il Giovedì Santo Benedetto XVI boccia le ordinazioni femminili in Austria: "La disobbedienza dei sacerdoti non è la via". E avverte: "Rinunciare all'autorealizzazione"

Il Papa avvisa la Chiesa: "Situazione drammatica No preti disobbedienti"

"Come deve realizzarsi questa conformazione a Cristo, il quale non domina, ma serve; non prende, ma dà?". È la domanda che ha posto ai fedeli papa Benedetto XVI durante la Santa Messa del Crisma in San Pietro, chiedendosi come questa conformazione debba "realizzarsi nella situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi". Proprio per questo, il Santo Padre è tornato a bocciare le ordinazioni femminili decise dal clero austriaco: "La disobbedienza dei sacerdoti non è la via".

A Cristo "stava a cuore la vera obbedienza, contro l’arbitrio dell’uomo". "Lasciamoci interrogare ancora una volta: non è che con tali considerazioni viene, di fatto, difeso l’immobilismo, l’irrigidimento della tradizione? No". Chi guarda alla storia dell’epoca post conciliare può infatti riconoscere la dinamica del vero rinnovamento che, come spiega il Santo Padre, "ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibili l’inesauribile vivacità della santa Chiesa, la presenza e l’azione efficace dello Spirito Santo". Proprio per questo, durante l’omelia alla Messa del Giovedì Santo, Benedetto XVI ha invitato i fedeli a guardare alle persone, dalle quali sono scaturiti e scaturiscono questi fiumi freschi di vita: "Vediamo anche che per una nuova fecondità ci vogliono l’essere ricolmi della gioia della fede, la radicalità dell’obbedienza, la dinamica della speranza e la forza dell’amore". Secondo il Pontefice, ogni annuncio deve misurarsi sulla parola di Gesù Cristo: "La mia dottrina non è mia". "Non annunciamo teorie ed opinioni private, ma la fede della Chiesa della quale siamo servitori - ha continuato il Papa - ma questo naturalmente non deve significare che io non sostenga questa dottrina con tutto me stesso e non stia saldamente ancorato ad essa".

Durante il Giovedì Santo, Benedetto XVI ci ha tenuto a ricordare il fatto che agli uomini è richiesto "un superamento di noi stessi, una rinuncia a quello che è solamente nostro, alla tanto sbandierata autorealizzazione".

Secondo il Santo Padre, è "richiesto che noi, che io non rivendichi la mia vita per me stesso, ma la metta a disposizione di un altro - di Cristo. Che non domandi: che cosa ne ricavo per me?". Chiaro il messaggio del Papa in vista della Santa Pasqua: "Non reclamizzo me stesso, ma dono me stesso".

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