Pd, Renzi attacca Letta: "O fai come dico o è finita"

Il rottamatore passa all'attacco: "Ho fatto il bravo finora, ma la pazienza è finita". E minaccia: "O Letta fa come diciamo noi o... finish"

Pd, Renzi attacca Letta: "O fai come dico o è finita"

"Ho 'fatto il bravo' ma la pazienza è finita". Forte dei consensi incassati alla Convenzione nazionale del Pd, Matteo Renzi torna ad attaccare il premier Enrico Letta e a minacciare la tenuta del governo: "Mi hanno detto di fare il bravo sulla Cancellieri, su Alfano, sull’Imu. Ho fatto il bravo... Ora la pazienza è finita". E, a meno di due settimane dalle primarie che segneranno il passaggio di consegne della leadership del Partito democratico, il sindaco di Firenze ha iniziao a fare la voce grossa: "Il Pd ha la maggioranza assoluta della maggioranza delle larghe intese: se non si fa quello che chiediamo noi... finish".

Per Renzi, è "drammatico" che in una puntata dei Simpson si dica che questa scuola è più corrotta del parlamento italiano. "Cosa facciamo? - si è chiesto - si va anche noi al Vaffa day, al giorno dell’indignazione o si cambia". A Prato, in occasione dell’apertura della nuova campagna per le primarie del Pd, Renzi ha voluto mandare un messaggio chiaro: "Se però votate per me l’8 dicembre, il Pd dice con forza al governo che sulle riforme si smette di prendere in giro i cittadini e in un tempo limitato si portano a casa i risultati". Una dopo l'altra ha elencato le riforme che si aspetta da Letta. In primis, quella elettorale. "La regola deve essere che chi arriva prima vince davvero e governa per cinque anni - ha spiegato - la legge più semplice del mondo esiste già, è quella dei sindaci". Se il governo dovesse tardare ancora sulle riforme promesse, allora Renzi è pronta a ribaltare il tavolo e dare un taglio alle larghe intese: "Basta parlare di Berlusconi, ora parliamo del futuro". Insomma, è il ragionamento del sindaqco di Firenze, il Pd deve smetterla di farsi "dettare l’agenda" da altri partiti. "Tocca a noi raccontare cosa proponiamo per l’Italia - ha incalzato - perché solo il Pd oggi può salvare l’Italia. Ci candidiamo per questo".

Secondo un sondaggio elaborato da Europa, Renzi si attesterebbe al 70%. Alle sue spalle crescono Gianni Cuperlo con il 17.4% e Pippo Civati con il 12.6%. La preoccupazione, però, è che la vittoria del sindaco di Firenze venga dimezzata da una scissione dell'ala più radicale capitanata da Civati che guarda al Sel di Nichi Vendola per un'alleanza politica.

Proprio per questo l'ex rottamatore sta cercando di riappropriarsi degli argomenti più di sinistra. "Quelli che votano Cuperlo e Civati li terremo con noi - ha assicurato - non li abbandoneremo".

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