"Più controlli su chi sta in smart working". La stretta di Zangrillo

L’annuncio del titolare della Pubblica amministrazione sul lavoro agile: “La misurazione della performance non deve essere un tabù”

"Più controlli su chi sta in smart working". La stretta di Zangrillo

Controlli sul rendimento di chi è in smart working: questa la stretta annunciata dal ministro Paolo Zangrillo. Il governo è al lavoro per prorogare la possibilità di lavoro agile per fragili e genitori di minori di 14 anni nel settore privato, ma il titolare della Pubblica amministrazione ha acceso i riflettori sulla necessità di una “vera rivoluzione culturale” per rendere lo smart working pienamente efficace.

Soffermandosi sul pubblico, l’obiettivo è quello di non pregiudicare i servizi erogati agli utenti: “La misurazione della performance non deve essere un tabù: occorre passare dalla logica di controllo a quella della responsabilità, ovvero definire gli obiettivi e misurare i risultati. Un compito che il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato il primo dicembre dal Consiglio dei ministri in attuazione del decreto-legge Pnrr2, affida ai dirigenti”, la sua analisi a Il Messaggero.

Zangrillo: “Impegno a trovare risorse sui contratti”

Altro dossier sul tavolo di Zangrillo è il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici per il triennio 2022-2024. Il ministro ha confermato l’impegno per il prolungamento, ma nella manovra non c’è uno stanziamento specifico. Dopo aver chiuso la tornata 2019-2021, a novembre è arrivato lo sblocco dei contratti di sanità, scuola ed enti locali. In totale, 5 miliardi di euro a 2,2 milioni di dipendenti: “Ora bisogna guardare al futuro, ma con senso di responsabilità. Confermo quindi l'impegno a coltivare un dialogo costruttivo con le parti sociali, per avviare una nuova stagione contrattuale che tenga in considerazione il particolare momento in cui viviamo”. L’obiettivo, ha aggiunto, è di trovare le risorse finanziare già nei prossimi mesi.

Pubblica amministrazione e Pnrr

Per il momento il ministero della PA ha raggiunto i suoi obiettivi relativi al Pnrr, ma c’è ancora della strada da fare. Zangrillo ha rimarcato che sono già state realizzate cinque azioni delle quindici concordate fino al 2026 a livello europeo, per un investimento complessivo alla fine del percorso di oltre 1,2 miliardi di euro. Per quanto concerne il reclutamento, da novembre è diventato obbligatorio per le assunzioni il portale inPA: “Raccoglie oltre 6 milioni di profili professionali, con la possibilità di estendere la ricerca ai 16 milioni di iscritti a LinkedIn Italia. Questo significa selezionare in tempi rapidi personale in grado di soddisfare le esigenze degli utenti”.

L’altra sfida è la semplificazione, entro il 2026 verranno digitalizzate 600 procedure: “L'obiettivo è facilitare la vita dei cittadini e vogliamo farlo partendo da anziani e disabili, con un primo pacchetto di semplificazioni per i contrassegni di sosta e circolazione, per le agevolazioni fiscali sui veicoli e il rinnovo della patente”.

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