"Lo tratterrei almeno fino a domani". Il primario di oculistica e oftalmologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, Francesco Bandello, zittisce la corte di appello di Milano che questa mattina ha disposto una visita fiscale per accertare se il leader del Pdl Silvio Berlusconi, da iei ricoverato al San Raffaele, sia realmente malato o meno. Contro l'accanimento giudiziario della magistratura meneghina, si è scagliato Niccolò Ghedini, difensore dell’ex premier, parlando di "provvedimento fuori da ogni logica". E, mentre i medici accertavano lo stato di salute del Cavaliere, Bandello ha confermato che, ancora oggi, l'uveite bilaterale appare solo parzialmente migliorata grazie alla terapia.
Un vero e proprio clima da caccia alle streghe. Non contenta della diagnosi del primario del San Raffaele, il sostituto procuratore Laura Bertolè Viale ha fatto pressione sulla corte d'appello, chiamata a giudica sul processo Mediaset, affinché facesse scattare la visita fiscale per accertare le reali condizioni di salute del Cavaliere. Un braccio di ferro che, stracciando la certificazione a comparire firmata dal primario del San Raffaele, va contro la Costituzione che tutela i diritti di ogni cittadino. "Trattandosi del leader di un grande partito politico - ha chiosato Stefania Prestigiacomo - ecco che la cosa assume contorni inquietanti". Berlusconi è stato, infatti, ricoverato ieri al San Raffaele per un’uveite bilaterale. "È opportuno che il presidente Berlusconi rimanga con noi perchè solo così è possibile una terapia e un monitoraggio scrupoloso", ha spiegato Bandello riferendo che "i miglioramenti sono minori rispetto a quanto mi aspettassi". In ogni caso, la diagnosi fatta ieri dal primario di oculistica e oftalmologia è confermata anche oggi: "L’uveite bilaterale, rispetto a ieri, appare solo parzialmente migliorata grazie alla terapia". Durante la visita fiscale fatta questa mattina a Berlusconi, era presente anche Bandello che riferisce essere durata una mezz’oretta circa. Il primario ha sottolineato, quindi, che "permangono nell’occhio sinistro numerose aderenze tra iride e cristalloide anteriore che, solo molto parzialmente, hanno ceduto con la terapia midiatrica, antinfiammatoria atopica e sistemica in corso".
La visita fiscale decisa dalla corte d'appello di Milano non è stata certo gradita dai medici del San Raffaele. "Abbiamo vissuto questa vicenda anche con un po' di disagio, non siamo abituati elle giustificazioni sul nostro operato ma a cimentarci quotidianamente con i pazienti, prendendo decisioni e assumendoci responsabilità", ha commentato Alberto Zangrillo, medico personale del Cavaliere e primario di terapia intensiva, criticando duramente la decisione dei giudici milanesi di disporre una visita fiscale a carico dell’ex premier. "Il disagio - ha insistito - aumenta se pensiamo che siamo qui a discutere praticamente del nulla, di cose sacrosante, acclarate". Quello di cui di dissertava oggi era vedere se c’era un impedimento assoluto, ma questo non compete ai medici.
"L’impedimento assoluto in medicina è evento molto raro: perfino un paziente in coma può essere trasportato dappertutto", ha continuato Zangrillo facendo notare che le decisione della magistratura "sono altra cosa rispetto alla medicina".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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