Processo Ruby, Berlusconi in aula

Berlusconi: "Escludo che si sia assistito a qualunque scena di natura sessuale". Niente interrogatorio per l'ex premier, che ha preferito le dichiarazioni spontanee

Processo Ruby, Berlusconi in aula

09:28 Ressa delle grandi occasioni davanti all'aula della quarta sezione del tribunale di Milano, dove é annunciato l'arrivo di Silvio Berlusconi per l'udienza del processo Ruby. L'ex presidente del Consiglio potrebbe rendere al tribunale dichiarazioni spontanee a propria difesa e forse depositare una memoria. Il corridoio dell'aula é stato chiuso e i carabinieri impediscono l'accesso.

09:30 Berlusconi é entrato in aula ed é andato a sedersi accanto al suo difensore Nicolò Ghedini.

09:37 É arrivata in aula anche il procuratore aggiunto Ilda Boccassini. L'imputato e la sua accusatrice si sono salutati con una stretta di mano.

09:41 É stato confermato che Berlusconi si prepara a prendere la parola davanti ai giudici. Non risponderà alle domande della Boccassini ma ricostruirà dal suo punto di vista i rapporti con Kharima el Mahroug, alias Ruby Rubacuori, gli avvenimenti nel corso delle feste nella sua villa di Arcore e l'intervento sulla questura di Milano, nella notte del 27 maggio 2010, che portò al rilascio di Ruby.

09:52 Berlusconi ha iniziato a parlare, seduto accanto ai suoi legali. "Come sapete questo processo si basa su due punti fondamentali, la mia telefonata del 27 maggio alla questura di Milano e i miei rapporti con Kharima El Mahroug, detta Ruby. Il filo conduttore è rappresentato dalle serate nella mia casa di Arcore. Si è ironizzato su queste serate con intenti diffamatori, con intrusioni nella mia vita privata di cittadino senza precedenti. Durante le serate io monopolizzavo la conversazione parlando di politica, di calcio, di gossip, e mi divertivo a confezionare battute e a cantare le canzoni del mio repertorio giovanile".

09:58 A questo punto il giudice Giulia Turri ha interrotto Berlusconi: "Se sta leggendo un documenti facciamo prima ad acquisirlo agli atti". Berlusconi ha preferito andare avanti. "Dopo la sera si organizzavano spettacoli senza alcunché di volgare e scandaloso. Accadeva quel che si può vedere in ogni locale aperto al pubblico. Escludo che si sia assistito a qualunque scena di natura sessuale".
"Ipotizzare che volessi tenere segreto il contenuto di quelle serate é risibile, la mia vita privata é sempre stata oggetto di spasmodica attenzione mediatica, con pubblicazione di intercettazioni e reportage fotografici che violavano la mia privacy. Per questo é irragionevole collegare la mia telefonata in questura al timore che Ruby raccontasse qualcosa sul contenuto di quelle serate".

10:14 Berlusconi é passato a raccontare il contesto internazionale all'epoca del fermo di Ruby, e il suo intervento per risolvere la crisi che era esplosa tra Libia e Svizzera, dopo l'arresto del figlio di Gheddafi e il fermo a Tripoli di due uomini d'affari elvetici. "Durante una visita in Libia comunicai a Gheddafi che sarei rimasto in Libia suo ospite fino a quando non avesse rilasciato anche l'ultimo cittadino svizzero. Lui rise, non prese sul serio la cosa e se ne andò scuotendo la testa. Qualche ora più tardi mi fece comunicare che lo svizzero era stato messo su un aereo per la Svizzera perché la Libia non poteva permettersi il lusso di mantenere oltre a lui anche il presidente italiano".
"Quando mi venne comunicato che una parente di Mubarak era in questura a Milano mi venne spontaneo collegare la vicenda a quella del figlio di Gheddafi e la preoccupazione di evitare che avesse conseguenze sui nostri rapporti con l'Egitto. D'altronde pochi giorni prima avevo parlato di Ruby con Mubarak, che mi aveva confermato di conoscere sua madre anche se non sapeva che avesse una figlia che era scappata di casa".

10:28 La decisione di contattare la questura di Milano nella notte del 27 maggio, ha spiegato Berlusconi, fu suggerita dal suo segretario Valentino Valentini. "Spiegai al capo di gabinetto Ostuni che per favorire la identificazione avevo chiesto alla consigliere regionale Minetti, che aveva conosciuto Ruby presso la mia abitazione, di andare in questura. Non chiesi a Ostuni di intervenire sulle procedure in corso, anche perché non sapevo cosa stesse accadendo".
"Per concludere, il mio intervento sulla questura fu solo cognitivo, tanto che non ritenni di chiamare né il questore di Milano né il prefetto, come mi sarebbe stato agevole come presidente del Consiglio".

10:29 Aggiunge Berlusconi: "I miei rapporti con le ospiti delle mie cene erano basati sul rispetto, non c'é mai stata alcuna dazione di denaro per ottenere rapporti intimi, lí come tutta mia vita. E nessuna delle mie ospiti poteva essere qualificata come escort come poi é accaduto sui giornali. Questo processo ha causato danni assoluti sulla vita di queste ragazze. Questa é la parte più dolorosa di questa vicenda che ha prodotto una mostruosa operazione di diffamazione per me e le mie ospiti".

10:32 Conclude Berlusconi, in tono pesantemente polemico verso la Procura: "Avrei preferito rendere interrogatorio. Ma la storia di questi vent'anni di accuse della procura di Milano nei miei confronti non me lo ha consentito. Sono disponibile a farmi interrogare da chi ponga domande essendo davvero interessato alle mie risposte. Si legge su alcuni giornali che questo tribunale avrebbe già deciso per la mia condanna. Io non voglio credere che sia cosí. Se in un paese non ci fosse la certezza della imparzialità dei giudici, questo paese sarebbe barbaro, incivile, non più una democrazia. Per questo ho deciso di rilasciare queste dichiarazioni spontanee illustrando i fatti nella loro concreta realtà".

10:34 Silvio Berlusconi ha finito il suo intervento. La ricostruzione dei fatti non ha offerto sostanziali novità rispetto a quella fornita in occasione di interviste e dichiarazioni pubbliche, e che oggi entra formalmente nel processo con la dichiarazione al tribunale. Insieme all'atto d'accusa del Cavaliere contro la Procura di Milano, cui Berlusconi attribuisce un pregiudizio colpevolista nei suoi confronti: che si augura non sia condiviso dal tribunale.
L'udienza prosegue con l'interrogatorio di alcuni testi a difesa. Berlusconi assiste seduto tra i suoi legali Ghedini e Longo.

11:54 "Bisogna essere più forti possibili, é assolutamente necessario che le forze moderate stiano insieme": così Berlusconi ha risposto alle domande dei giornalisti sulle elezioni per la Regione Lombardia, in una pausa del processo.

12:37 A fare effetto é stata in particolare l'affermazione di Berlusconi secondo cui notizie di stampa avrebbero affermato che il tribunale ha già deciso di dichiararlo colpevole. "Non voglio credere che sia cosí", ha commentato il Cavaliere. Nella pausa dell'udienza un cronista gli chiede: Presidente, dove lo ha letto? "Su diversi giornali", risponde Berlusconi. L'udienza prosegue con altri testimoni a difesa, in particolare collaboratori che assistevano alle cene di Arcore. L'ex presidente del Consiglio é ancora in aula.

13:41 L'udienza é terminata. Berlusconi ha lasciato l'aula e il palazzo di giustizia senza rilasciare ulteriori dichiarazioni.

14:23 Alla fine dell'udienza, momento sdrammatizzante tra Berlusconi e la Boccassini. "Questi avvocati sono tremendi, specialmente quando mi mandano le parcelle", dice il Cavaliere al procuratore, parlando di Ghedini e Longo, strappandole un sorriso.

Per la prossima udienza la difesa dell'ex premier ha convocato George Clooney e Elisabetta Canalis, che Ruby sosteneva di avere incontrato ad Arcore. I due hanno sempre risposto di non avere mai messo piede a casa Berlusconi.

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