"Pronti a qualsiasi evenienza". Cresce la tensione sulla minaccia anarchica

Torino è una città devastata dopo il passaggio della manifestazione anarchia: la tensione del Paese è sempre più alta

"Pronti a qualsiasi evenienza". Cresce la tensione sulla minaccia anarchica

Al termine della serata, quando la guerriglia anarchica aveva smesso di mettere a ferro e fuoco la città di Torino, è tempo di conti e di bilanci. Il capoluogo piemontese è una città distrutta: i danni alle automobili, ai negozi e alle case non si contano più. Non è stata una semplice manifestazione ma un passaggio di barbari che hanno vandalizzato la città. È stato anche il segno che qualcosa sta cambiando e che ora sottovalutare il rischio anarchico è impossibile, anche per la sinistra che finora ha cercato di chiudere gli occhi e di girarsi dall'altra parte.

"Noi siamo vigili e attenti da diverso tempo. Seguiamo l'evolversi del percorso giudiziario e sanitario di Cospito, i nostri apparati investigativi centrali e locali funzionano per cui siamo pronti a qualsiasi attività", ha detto il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino, rispondendo alle domande dei giornalisti, in particolare sull'escalation di violenza che si registra durante questi eventi. "Non posso escludere altre manifestazioni a Torino. Faremo le opportune valutazioni anche alla luce di quello che è successo stasera", ha aggiunto il questore.

Quel che oggi ha colpito maggiormente è la furia con la quale sono stati assaltati i negozi, gli edifici e le vetture dei privati che erano parcheggiate lungo il percorso. "Nella manifestazione sono stati individuati obiettivi sensibili ma nessuno poteva pensare che sarebbero state devastate anche le macchine dei privati o vetrine di commercianti che devono sbarcare il lunario in maniera onesta e dignitosa", spiega Ciarambino. È lo stupore il sentimento che emerge dalle sue parole: "Quando si muovono queste realtà i danneggiamenti sono all'ordine del giorno, ma non riesco a comprendere quelli senza criterio. Posso comprendere un danneggiamento a tema, che non va fatto perché é un reato, ma i danni ai privati non li capisco".

Il funzionario della polizia ha concluso: "Quello di oggi è stato un percorso indotto l'alternativa era farli transitare nelle aree dove realmente volevano andare, la stazione ferroviaria, corso Vittorio Emanuele II e le aree del centro storico. Se il corteo fosse andato li vi lascio immaginare le eventuali conseguenze".

A fine serata sono stati 5 gli arresti scontri e 33 persone sono state portate in questura per accertamenti: di queste, una è stata denunciata per possesso ingiustificato di materiale esplodente e due per possesso ingiustificato di armi.

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