Quel fil rouge tra il M5S e gli Usa: Casaleggio debutta a Cernobbio

L'ideologo del M5S al Forum Ambrosetti si confronta col guru di Obama. L'incontro a porte chiuse non imbarazza Grillo?

Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, con Gianroberto Casaleggio
Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, con Gianroberto Casaleggio

Quello che Gianroberto Casaleggio, guru di Beppe Grillo e uomo ombra del Movimento 5 Stelle, dirà nella sala Impero dell’hotel Villa d’Este di Cernobbio, resterà un mistero. L'incontro sui nuovi media, che nel terzo e ultimo giorno della trentanovesima edizione del Workshop Ambrosetti, sarà come tutti gli altri a porte chiuse. Eppure il debutto dell'ideologo pentastellato tra i gotha della finanza e dell'economia fa già di per sé scalpore. Tanto più se al suo fianco si siederà anche Michael Slaby, uno dei maggiori esperti al mondo nel settore delle strategie digitali e dei social media, voluto dallo stesso presidente americano Barack Obama nello staff per la campagna del 2012.

Che tra i grillini e il Forum Ambrosetti non corresse buon sangue non è certo un mistero. Basta andare a leggere cosa scriveva Claudio Messora, oggi responsabile della comunicazione del M5S a Palazzo Madama, sul proprio blog il 4 settembre dello scorso anno: "Ci sono cose, dunque, che possono essere raccontate a tutti (le fregnacce), e ci sono cose che possono dirsi solo tra di loro (cioè le cose come stanno). Ma i signori non sono esattamente anziani (anche se ne hanno l’età) impegnati in un torneo al circolo della bocciofila: sono coloro che decidono le nostre sorti, su nostro esplicito mandato". E ancora: "È come essere i proprietari di una fabbrica, assumere una squadra di dirigenti e poi vedere costoro chiudersi a chiave in sala riunioni a cantarsela sul vero stato dei bilanci aziendali, mentre a te raccontano un sacco di baggianate sesquipedali, perché se no li manderesti via a calci". Cosa è successo nel frattempo? Sta cambiando la strategia dei Cinque Stelle? Sentito dall'Huffington Post, Messora si è schermito spiegando che anche Grillo ha voluto partecipare al cda di Telecom o all’assemblea del Montepaschi: "Di certo non l’ha fatto per prendere ordini, ma per dire in modo chiaro e preciso quel che pensava". In realtà il punto è un altro. Che Casaleggio ami corteggiare gli ambienti dell'economia che conta, non è certo un mistero. Per tutto l'anno ha bazzicato imprenditori, industriali e artigiani del Nord Italia per tessere una rete di potere che potesse portare a un bacino di voti (e potere) non indifferente. Non solo. Che Grillo abbia un filo diretto con gli Stati Uniti, non è certo la prima volta che il gossip si fa notizia. In tempi non sospetti fu l’ex ministro Gianni De Michelis a lanciare, ai microfoni della Zanzara su Radio 24, i sospetti di un link tra il comico genovese e l'America. Tanto che un telegramma attesterebbe un incontro tra Beppe Grillo e la diplomazia americana avvenuto nel 2008.

Oggi come allora. Il workshop di domattina non sarà la prima occasione di incontro tra Casaleggio e il chief integration and innovation officer di Obama. Nel dicembre dello scorso anno il cofondatore del M5S incontrò Slaby, quando venne in Italia per una serie di dibattiti tra Roma e Milano. A mettere insieme il dialogo intercorso tra i due ci avevano pensato Jacopo Iacoboni e Francesca Paci sulla Stampa. Nel 2012 il faccia a faccia si era tenuto (a porte chiuse) tra i velluti del Grand Hotel et de Milan, domani si terrà (sempre a porte chiuse) a Villa d'Este.

Il dibattito sarà intitolato New media e politica del futuro. Per una volta i grillini, che a giugno erano volati a Londra per protestare contro il Bilderberg, sembrano disposti a chiudere un occhio per la partecipazione di Casaleggio all'incontro coi gotha della finanza e dell'economia mondiale.

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