È stato sospeso dall’Usigrai lo sciopero Rai previsto per l’11 giugno "dopo il voto a larghissima maggioranza delle assemblee tenute nelle ultime 48 ore in tutte le redazioni d’Italia".
Il sindacato dei giornalisti si dice comunque contrario alla vendita delle quote di Raiway e per il taglio dei 150 milioni. "L'Usigrai è riuscita a ottenere che si mettesse al centro dell’agenda politica il futuro e lo sviluppo della Rai Servizio Pubblico", si legge nel comunicato, "È su questo che continuerà sempre più forte e determinato l’impegno e la mobilitazione delle redazioni. Non accetteremo politiche di corto respiro. Restano tutte le preoccupazioni e contrarietà per la vendita di quote di RaiWay fatta solo per far cassa, senza una idea strategica per il Paese sul tema delle torri di trasmissione. E la nostra convinzione che il prelievo di 150 milioni di euro, versati dai cittadini per il Servizio Pubblico, sia illegittimo. Su questo, governo e parlamento devono una risposta anche all’Ebu (l’Associazione dei servizi pubblici europei), che ha lanciato l’allarme al presidente della Repubblica Napolitano sul rischio per l’indipendenza del Servizio Pubblico".
Lo sciopero però è tutt'altro che scongiurato, dal momento che le altre sigle sindacali (Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind-ConfSal), quelle che
rappresentano i dipendenti di Viale Mazzini, hanno invece confermato la protesta: "Per non spegnere il servizio pubblico, accendiamo le piazze", scrive la Cgil su Facebook, annunciando assemblee dei lavoratori il 9 e il 10 giugno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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