L'ossessione dem per la patrimoniale: ecco le priorità di Bonaccini

Il Pd di Stefano Boanaccini torna a parlare di redistribuzione della ricchezza e di nuova patrimoniale. L'apertura al Movimento 5stelle: "Siamo in giunta insieme a Bologna e Ravenna"

L'ossessione dem per la patrimoniale: ecco le priorità di Bonaccini

“Soporifero”. Questo l’aggettivo utilizzato dall’ex segretario dem, Nicola Zingaretti, per descrivere il clima che regna da settimane sul congresso del Partito democratico. Come dargli torto. Un silenzio assordante, che viene rotto solamente dagli attacchi tra i due aspiranti leader, Elly Schlein da una parte e Stefano Bonaccini dall’altra, e dalle loro proposte “rivoluzionarie”. Contenuti politici e ideologici che, a ben vedere, sono peggio del silenzio “soporifero”. L’ultimo, in ordine cronologico, a esporre la propria idea di sinistra è Stefano Bonaccini. Il governatore emiliano, raggiunto dal Sole 24ore, passa in rassegna il suo personale manifesto del “nuovo” Pd: un miscuglio tra salario minimo, ambientalismo sfrenato e, dulcis in fundo, un evergreen della politica dem, redistribuzione e patrimoniale.

Bonaccini apre al M5S

Se con un Partito democratico a guida Elly Schlein, il “campo largo” è già nel programma, con Stefano Bonaccini sembra altrettanto probabile. D’altronde, i punti di contatto tra l’idea del governatore e le istanze grilline abbondano. A partire sicuramente dal salario minimo e dalla passione, radicale e ideologica, per la transizione green. Bonaccini, rivolgendosi agli elettori, strizza l’occhio al Movimento 5stelle:“In Regione Emilia – Romagna – spiega l’aspirante leader – guido da otto anni una colazione che va dai Verdi e la sinistra al terzo polo. Col M5S, pure all’opposizione, abbiamo condiviso molti provvedimenti importanti e in città come Bologna e Ravenna siamo in giunta assieme dopo aver vinto le ultime lezioni amministrative”.

Un passato insieme, sia a livello nazionale che regionale, che potrebbe mettere le basi per un futuro “radioso” del campo largo. I padri nobili ci sono, le figure mediatiche sono presenti, mancano solo, si fa per dire, i dossier politici comuni. Bonaccini riesce a colmare anche questo gap mettendo sul tavolo due proposte vicine alla politica grillina: ecologismo ideologico e salario minimo. “La transizione ecologica – ci conferma il governatorenon è una scelta ideologica, ma una necessità urgente, perché se non agiamo oggi rischiamo di giocarci in pochi anni il nostro Pianeta”. E sul salario minimo, nessun passo indietro: “Sarà garantito”.

Redistribuzione e patrimoniale

Oltre ai soliti tira e molla con i grillini, l’intervista di Bonaccini sgombra il campo da qualsiasi dubbio. Il Pd torna a parlare la lingua di una sinistra radicale che rivendica, a parole e nelle idee, il proprio passato comunista. Un passato, tra l’altro, di cui il governatore emiliano va orgoglioso. E allora si torna a parlare di redistribuzione della ricchezza e di ipotesi patrimoniale.“Senza impresa non c’è lavoro e non si può creare quella ricchezza che dobbiamo redistribuire per rendere la nostra società più giusta e solidale”.

“Se dobbiamo chiedere un sacrificio – conclude Bonaccini – stavolta partiamo da chi genera fatturati immensi: mi riferisco alle grandi multinazionali che generano qui ricchezza che poi portano altrove”.

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