Renzi incalza di nuovo il Pd: "Con me il 95% degli italiani"

Nuovo attacco frontale del sindaco: "Prima si mettono in condizione di far funzionare il parlamento, meglio è". Ma dice "no" al nuovo partito: "Sono già troppi"

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi

"Avessi detto qualcosa di particolarmente intelligente... ho detto quello che pensa il 95% degli italiani". In collegamento telefonico con Radio 105, il sindaco di Firenze Matteo Renzi torna a dare una stoccata al "suo" segretario Pier Luigi Bersani e, più in generale, al Partito democratico accusandolo di "perdere tempo" in una crisi politica che rischia di far male al Paese intero. "A quaranta giorni dal voto - ha tuonato il rottamatore - non soltanto non sappiamo chi ha vinto e perso, ma non abbiamo la più pallida idea di quando ci sarà un governo".

"Ho solo detto: giocate come vi pare, ma giocate". Intervistato telefonicamente dalla trasmissione Tutto esaurito, Renzi è tornato a parlare dell'intricata situazione politica mutuando una metafora sportiva per condannare duramente i tentennamenti di Bersani. "In tutto il mondo ci sono maglie diverse - ha spiegato - non è che in America non ci siano democratici e repubblicani. Basta che giochino: il problema è che qui sono tutti a fare riscaldamento". Renzi ha ripetuto che l’appello a non perdere tempo non tesa ad aprire una polemica nel partito come, invece, vorrebbero far credere gli esponenti di fede bersaniana: "Ho detto quel che pensa la maggior parte degli italiani, e che nessuno lì dentro ha il coraggio di dire". Per il sindaco di Firenze, invece di "aspettare un mese" come sta facendo il segretario del piddì, bisognerebbe prendere subito in carico alcune misure: "C’è una situazione di difficoltà economica su cui qualcosa si potrebbe fare, per cui prima si mettono in condizione di far funzionare il Parlamento e meglio è".

A questo punto diventano fondamentali le prossime mosse di Renzi. Mosse che, secondo alcuni, potrebbero anche prevedere un addio al Partito democratico per iniziare un nuovo percorso, in un nuovo partito. "Uscire e farsi un partito non ha senso, ce ne sono già troppi", ha affermato il sindaco di Firenze rigettando così l'ipotesi di uscire da un grande partito perché in forte dissenso con i vertici. Secondo un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, il rottamatore cresce ancora (+1%) e raggiunge il 56% della fiducia degli italiani.

A seguirlo nella classifica dei leader politici più apprezzati ci sarebbe Beppe Grillo (30%), che sorpassa il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, al 29%. A distanza di 2 punti c’è poi Silvio Berlusconi (27%), che sale di un punto rispetto alla settimana scorsa.

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