Renzi parte subito col botto: aumentano le tasse sulla casa

Il Consiglio dei ministri autorizza i Comuni a ritoccare al rialzo le aliquote Tasi fino allo 0,8 per mille. Forza Italia insorge: deludente, come il governo Letta-Alfano

Renzi parte subito col botto: aumentano le tasse sulla casa

Roma - Sul fisco, Matteo Renzi parte col piede sbagliato. Il Consiglio dei ministri ha autorizzato i Comuni ad aumentare la nuova tassa locale sulla casa, la Tasi, fino al 3,3 per mille per l'abitazione principale e fino all'11,4 per mille sugli altri immobili. Si tratta di un incremento fino allo 0,8 per mille che dovrebbe servire a finanziare gli sgravi della stessa Tasi a favore delle famiglie a basso reddito. Il condizionale è obbligato perché la norma, a quanto pare, non impone ai Comuni di destinare l'intero 0,8 per mille a sgravi e detrazioni: saranno i sindaci a decidere.
Il primo atto di politica economica del «sindaco d'Italia» non è dunque il Jobs act, né gli sgravi alle imprese. È un banale, ripetitivo, aumento d'imposta. Il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio lo presenta come una misura di equità, perché le famiglie esentate in precedenza dall'Imu avrebbero rischiato di dover pagare la nuova Tasi. Ma il pericolo non sembra del tutto scongiurato, tutto dipenderà da quel che i sindaci decideranno. Il decreto precisa che la Tasi non è dovuta per i terreni agricoli e sono esclusi dal pagamento 25 luoghi di culto a Roma della Chiesa, indicati nei Patti Lateranensi. Delrio ricorda anche che il via libera all'aumento della Tasi era stato concordato fra l'Anci e il governo precedente. Commenta la Confedilizia: «È questo il nuovo che avanza? La speranza è che sia l'ultimo provvedimento del governo Letta sulla casa e non il primo del governo Renzi».
Molto critica anche Forza Italia. «È deludente e preoccupante che il governo Renzi cominci sulla strada sbagliata del governo Letta-Alfano, confermando l'accordo coi sindaci per l'aumento dell'aliquota Tasi», dice Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera. L'incremento potrebbe costare ai proprietari fino a 1,4 miliardi in più, e per lo Stato sarà praticamente impossibile verificare il comportamento di oltre 8mila amministrazioni comunali. «In ogni caso - aggiunge Capezzone - ci sarebbe un impatto negativo sui fabbricati aziendali». Senza dimenticare che oggi nessuno ancora sa quanto e quando, se a rate o per intero, dovrà pagare con la nuova imposta sulla casa. Prorogata al 31 marzo la sanatoria delle cartelle esattoriali, che scadeva ieri. É stata invece cancellata la web tax. «Avevamo detto no, siamo stati di parola», twitta il premier. Se ne riparlerà in Europa.
Mobilità dei pazienti Il Consiglio ha approvato la direttiva europea per la mobilità dei pazienti, che potranno chiedere di farsi curare in un qualunque Paese Ue, anche se con delle limitazioni legate ai costi, per evitare nuovi oneri agli Stati, e alla patologia da trattare. Escluse del tutto le lungodegenze. «La mobilità dei pazienti è facilitata», commenta il ministro Beatrice Lorenzin, anche se parlare di «sistema sanitario europeo» è probabilmente prematuro. L'Italia attiverà a breve un contact point per fornire informazioni sia ai malati italiani che vogliono andare all'estero, sia agli stranieri che vogliono curarsi nel nostro Paese.


Scuola Un paio di provvedimenti approvati in Consiglio prevedono una soluzione tampone all'emergenza pulizia nelle scuole, e una proroga per l'utilizzo dei 150 milioni per l'edilizia scolastica stanziati dal governo Letta nel «decreto del fare». I finanziamenti non erano stati ancora attivati, e ieri sarebbero scaduti. Un decreto proroga i contratti di 24mila addetti alle pulizie nelle scuole, scaduti il 31 dicembre scorso, sino al 31 marzo.

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