La resa del sovrintendente: "Basta zainetti a Pompei"

Il responsabile dei beni archeologici: "A tutti i nostri visitatori buste trasparenti. La daremo anche all'inviato del “Giornale”..."

La resa del sovrintendente: "Basta zainetti a Pompei"

Il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, dopo aver tentato il record di arrampicata sugli specchi - anzi, sui ruderi -, annuncia finalmente un saggio provvedimento: «I visitatori del sito archeologico dovranno depositare borse e zainetti all'ingresso degli scavi. A loro verrà consegnata una busta trasparente in cui potranno riporre gli effetti personali».
L'impegno è stato preso l'altro giorno dai microfoni di Radio24 che ha dedicato uno spazio della rassegna stampa all'inchiesta del Giornale che la settimana scorsa ha mandato a Pompei un inviato per verificare sul campo quanto sia facile, per un visitatore senza scrupoli, rubare un souvenir antico. Esattamente quello che abbiamo fatto noi, impossessandoci di grossi frammenti murari e poi andando in giro senza che nessun custode notasse gli oggetti spuntare dalla borsa. Il tutto documentato dalle foto che hanno corredato il nostro servizio, dal titolo: «Ho rubato dei reperti a Pompei. I controlli? Non ci sono»; e poi: «Un inviato del Giornale ha fatto incetta di souvenir nell'indifferenza generale».
Una testimonianza ripresa da televisioni, giornali e siti internet. Dinanzi all'inoppugnabilità delle immagini, il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna (accademico dall'autorevole cursus honorum), ha però preferito negare l'evidenza: «L'inviato del Giornale - ha replicato all'Adnkronos - ha sottratto solo pietre senza valore. Un'operazione scandalosa e pretestuosa».

Quindi, secondo Osanna, «scandalosa» non sarebbe la mancanza dei controlli, bensì il fatto che il sottoscritto abbia «sottratto solo pietre senza valore» e non magari una bella statua risalente al 79 d.C.
Sommessamente facciamo notare al sovrintendente che il problema non è il «valore» di ciò che spuntava dalla nostra borsa, ma il fatto che l'umile ma ben visibile macigno (e se fosse stato un prezioso reperto?) non è stato notato da nessuno dei pochissimi custodi che abbiamo incontrato lungo il cammino. Una banale considerazione che, l'altra mattina, l'arguto conduttore della rassegna stampa di Radio24 ha dimenticato far presente al sovrintendente in collegamento telefonico. In compenso il sempre brillante collega di Radio24 ha lasciato microfono libero al prof. Osanna, il quale - invece di un'onesta autocritica - ha preferito, ancora una volta, prendersela con noi: «Cosa propone l'inviato del Giornale? Per ogni pietra mettiamo un custode o una telecamera? Sarebbe questa la soluzione? A Roma in qualunque vicolo si può prendere una pietra che ha duecento anni. Quindi le proteggiamo tutte con le videocamere?». Poi mia ha accusato pure di avere problemi di vista: «Non è vero che non ci sono custodi a Pompei. Forse il giornalista non li ha riconosciuti perché i custodi non hanno le divise che però verranno consegnate in questi giorni con qualche ritardo». Strano, considerato che gli unici due custodi in cui mi sono imbattuto, la divisa ce l'avevano.

Ma Osanna sembra ormai un Vesuvio tornato in eruzione, pronto a incenerirci con lapilli di smentite: «Che non ci siano i custodi mi sembra molto inverosimile. Di solito i custodi sono destinati ad alcuni incroci stradali (regolamentano il traffico delle bighe? ndr) e alle domus aperte al pubblico. In una città come Pompei che ha 40 ettari di rovine, se dovessimo pensare a mettere un custode ad ogni civico, dovremmo avere 1500-2000 persone».
Il sovrintendente non recita nessun mea culpa, in compenso ci appioppa una tragicomica lezioncina di educazione civica: «È una questione di etica, queste bravate che invitano alla furbizia non servono. Bisognerebbe educare tutti alla civiltà: civiltà significa che non si trafuga niente, neanche per fare uno scoop sul giornale. Non difendo a priori quanto accade a Pompei ma non posso condannare i miei custodi per un episodio che è e rimane una bravata».
Infine l'unica cosa sensata dell'intera intervista, l'annuncio di un provvedimento concreto che va in direzione di una maggiore sicurezza: «Non potendo impedire ai turisti di portarsi uno zaino, dovremo dotarli di buste trasparenti, in modo che nessuno possa sottrarre nulla, neanche i giornalisti».

Una notizia,

quest'ultima, sfuggita però a quei segugi di Radio24 che sul loro sito hanno infatti preferito titolare: «Il soprintendente di Pompei Osanna: “Trafugata una pietra, non un reperto. Scandalo della cattiva informazione“». Appunto.

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